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Lunedì, 29 Aprile 2024

Food for profit, tour sold out per il film di Giulia Innocenzi: «Stop allevamenti intensivi»

La regista ha partecipato, venerdì 29 marzo, a due proiezioni del suo documentario d'inchiesta a Paese e Montebelluna. Presente il consigliere regionale Andrea Zanoni. Appello agli spettatori in sala: «Ognuno di noi può fare la sua parte»

"Food for profit" è il film del momento: il documentario d'inchiesta che mette in luce i legami tra l'industria della carne, le lobby del settore alimentare e il potere politico sta continuando a registrare il tutto esaurito in ogni cinema in cui viene proiettato. Venerdì sera, 29 marzo, la regista Giulia Innocenzi ha chiuso il suo tour nei cinema della provincia di Treviso presentando il film al Multisala Manzoni di Paese e al Cinema Italia Eden di Montebelluna.

Giulia Innocenzi - Multisala Manzoni

Quella che sta per concludersi è stata una vera e propria settimana di fuoco per la regista: lunedì scorso la doppia proiezione sold out al Multisala Edera di Treviso a cui si sono aggiunti gli incontri con il pubblico di Vicenza, Padova, Venezia, Rovigo e Belluno. Provata ma felice per il grandissimo riscontro di pubblico, Innocenzi racconta così il suo viaggio ai nostri microfoni: «Non me l'aspettavo, sono sincera. Siamo partiti distribuendo il film in maniera quasi autonoma, pensando di proiettarlo al massimo in qualche circolo privato. Oggi invece, grazie alla distribuzione nazionale di Mescalito Film e al contributo in Veneto di Giuliana Fantoni (titolare dei Multisala Edera e Manzoni), le sale sono piene di spettatori». Ci sono voluti sei anni per realizzare il documentario "Food for profit". «Nessuno voleva produrlo - continua la regista -. I due anni di pandemia Covid non hanno aiutato ma alla fine siamo riusciti a portare a termine il film che parte proprio da un allevamento intensivo di polli nel Polesine, qui in Veneto. Una delle prime location in cui abbiamo girato con Pablo d'Ambrosi, l'altro regista del film».

In settimana Innocenzi ha tenuto anche un flashmob a Venezia per portare all'attenzione del consiglio regionale le tematiche del film, con lo scopo di aumentare i controlli e mettere fine agli allevamenti intensivi in Veneto. «Insieme ad Emilia Romagna e Lombardia  - spiega la regista - il Veneto è tra le regioni con il maggior numero di allevamenti intensivi in Italia. Questo comporta un maggior inquinamento, maltrattamenti sugli animali e problemi non indifferenti non solo per l'ambiente ma anche per la nostra salute». Una tematica in cui diventa fondamentale il ruolo dei cittadini/spettatori, sempre partecipi nei dibattiti post proiezione insieme alla regista: «Ognuno di noi può fare la sua parte in questa storia - conclude la regista -. Decidere cosa mangiare è un atto politico. Ogni anno in Italia vengono consumati, in media, 80 chili di carne a persona. La dieta mediterranea ormai non esiste più. L'invito di questo documentario non vuol essere: "diventiamo tutti vegani"  ma iniziamo a mangiare in maniera più responsabile. Con le nostre forchette possiamo decidere tre volte al giorno se finanziare o meno il sistema degli allevamenti intensivi. Contribuire al cambiamento è possibile».

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