Mario Conte contro le Ztl: "Bisogna eliminare i varchi in città"
Oltre diciassettemila multe in otto mesi. Il candidato sindaco del centrodestra si schiera contro le zone a traffico limitato di Treviso. "Desertificano la città e uccidono il commercio"
TREVISO Una media di circa settanta multe al giorno per passaggi ai varchi Ztl, in totale 17.205 in otto mesi e mezzo. Questo è il bilancio che il candidato sindaco di centrodestra Mario Conte ha reso pubblico dopo aver richiesto e ricevuto comunicazione dal comandante della polizia locale, Maurizio Tondato.
“Dal 17 luglio 2017 al 31 marzo 2018 i passaggi non autorizzati in area Ztl sono migliaia e migliaia – spiega -, un numero che fa impressione e che testimonia un fallimento (annunciato) della restrizione dell’area chiusa da quei varchi, ma più in generale del progetto di pedonalizzazione della città così come è stato concepito e realizzato da quest'amministrazione. Tra i vari insuccessi di Manildo, si annovera anche l’aver collocato Treviso al sesto posto in Italia tra i capoluoghi per peso pro-capite delle sanzioni”. Secondo Conte, le 17.205 multe stanno ad indicare tre aspetti: “Primo: la gente non è a conoscenza che dette aree sono a traffico limitato; due: le Ztl sono mal segnalate; tre: la maggior parte di chi ha preso una o più multe da quei varchi, a Treviso non torna più e questo significa impoverimento del centro e penalizzazione per il commercio. Chi non se ne rende conto, o è in malafede o non ha sotto mano i dati facilmente reperibili presso il Comando di polizia locale”. Le soluzioni, per il candidato di centrodestra, ci sono e vanno assunte immediatamente: “Via subito i varchi elettronici, è a tutti gli effetti un furto legalizzato e danneggia irreparabilmente la città e chi vi lavora mantenendola viva e vitale, oltre naturalmente ai residenti che si troveranno presto intere zone in preda a gang e ridotte a dormitorio. Va poi migliorata la comunicazione di questa pedonalizzazione, sempre più penalizzante per Treviso. Ed infine, si migliori la segnaletica che a tutti gli effetti oggi è insufficiente. Cose, queste, che abbiamo detto e ridetto in tutte le sedi, dal Consiglio comunale fino alla stampa e ai media, purtroppo sempre inascoltati. Questi dati impressionanti dovrebbero far riflettere un'amministrazione normale e di buonsenso, riportandola ad un saggio passo indietro e ad una revisione di quanto di sbagliato ha fatto”.