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Morta dopo una pedicure, l'istituto "Gris" avvia un'indagine interna

L'istituto di Mogliano respinge le accuse dei famigliari che hanno presentato un esposto in Procura a Treviso in cui si puntano il dito contro il personale che accudiva la donna

L'istituto Costante Gris di Mogliano ha annunciato di aver avviato una "verifica interna" sui protocolli seguiti nei trattamenti a Maria Buso, la 82enne ospite morta il 5 maggio scorso a causa di una infezione. Una decisione, annuncia l'Istituto, presa per "scrupolo": il Gris infatti respinge le accuse dei familiari, che hanno presentato un esposto in Procura in cui si puntano il dito contro il personale che accudiva la donna, che  avrebbe sottovalutato la situazione dopo che la 82enne si era infettata all'alluce del piede sinistro a seguito di una pedicure. «Nell'esprimere le più sentite condoglianze alla famiglia - precisa infatti la nota diffusa oggi - riteniamo di essere del tutto estranei alle cause del decesso. Le verifiche saranno  finalizzate a contribuire a fare chiarezza sui fatti».

Un mese dopo la pedicure, che era stata eseguita a febbraio, il taglio all'alluce era peggiorato. Ad accorgersene i figli della donna che lo segnalano al medico del Gris, che non ne avrebbe saputo nulla. La Buso, sottoposta ad una cura farmacologica antibatterica, che i figli dicono aver dovuto acquistare, viene ricoverata in ospedale a Treviso a metà aprile. Subisce anche un arresto cardiaco e dopo un lieve miglioramento muore 15 giorni dopo a causa di un choc settico, come confermato dall'autopsia.

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