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Il Comune di Mogliano tra i promotori del XXVII Premio letterario Giuseppe Berto

Pubblicato il bando della prima edizione dopo la scomparsa di Cesare De Michelis, che lo ideò e fondò nel 1988, con Ernesto Ferrero come nuovo Presidente della Giuria

Si svolgerà a Mogliano la cerimonia di premiazione della ventisettesima edizione del Premio Letterario nazionale Giuseppe Berto. Sarà, questa, la prima edizione del Premio senza Cesare De Michelis, scomparso la scorsa estate, che ne fu ideatore e fondatore nel 1988, da grande estimatore dello scrittore veneto. Il nuovo Presidente della Giuria del Premio Berto 2019 sarà Ernesto Ferrero, scrittore, critico, consulente editoriale e direttore del Salone del libro di Torino dal 1998 al 2016.

L’Associazione Culturale Giuseppe Berto, nonostante l’incolmabile vuoto lasciato da De Michelis che ne era Presidente, ha deciso di proseguire nel solco tracciato assieme a lui, pubblicando il Bando dell’edizione 2019 del Premio, in collaborazione con gli eredi Berto, il Comune di Mogliano Veneto e il Comune di Ricadi, e il sostegno dello sponsor Colorificio San Marco. Il Premio, che ha fatto emergere alcuni dei più bei talenti della letteratura contemporanea, tra cui, Michele Mari, Luca Doninelli, Francesco Piccolo, Paolo Maurensig, Elena Stancanelli, Giuseppe Lupo e Antonia Arslan, solo per citarne alcuni, conferma la tradizionale alternanza tra le due terre amate da Giuseppe Berto, il Veneto, dove nacque, e la Calabria dove si stabilì negli ultimi anni della sua vita e dove è sepolto.

“Giuseppe Berto e  questo Premio rappresentano un patrimonio storico della nostra città, al quale come Amministrazione abbiamo dedicato un forte impegno nel sostenerlo. Dopo la sospensione del Premio per alcuni anni dal 2011, la nostra Amministrazione ha appoggiato con entusiasmo la proposta dell’’Associazione culturale “Giuseppe Berto”, insieme agli eredi dello scrittore, di unirci al Comitato promotore del Premio, insieme anche al Comune di Ricadi e ai Licei delle due città intitolati a Berto, per rilanciarlo a partire dal 2015 con l'obiettivo di dargli nuovamente vita e prestigio.

Giuseppe Berto è una delle figure culturali più importanti della città, veicolo dell’immagine culturale e turistica del nostro territorio, è parte della memoria storica di Mogliano e abbiamo voluto dedicarle il giusto rilievo, anche attraverso i cartigli che nella ricorrenza del quarantennale della scomparsa abbiamo posto nei luoghi della nostra città che furono i luoghi di Giuseppe Berto, perché sia patrimonio di tutti noi e di coloro che nel suo nome e nella passione per le sue opere vorranno venire a Mogliano a capire qualcosa di più del nostro grande scrittore. Il nostro contributo nel premiare un esordiente che dimostri di avere i requisiti per affermarsi e dare un apporto significativo alla letteratura è nello spirito del credo di Berto, soprattutto riguardo ai giovani. La volontà di questa Amministrazione è di fare in modo che le sue idee sulla scrittura possano avere un futuro, anche nell’incoraggiare la lettura nelle giovani generazioni”, hanno  dichiarato il Sindaco di Mogliano, Carola Arena, e l’Assessore alla cultura, Ferdinando Minello.

Altra novità, oltre al nuovo presidente della giuria, sarà il “portafoglio” del Premio che aggiunge ai 5 mila euro per il vincitore, anche 500 euro per gli altri quattro finalisti quale gettone di presenza alla cerimonia finale di proclamazione del vincitore. Il Premio mantiene la propria esclusiva peculiarità di essere riservato a scrittori esordienti. Quindi possono parteciparvi solo opere prime di narrativa redatte in lingua italiana e pubblicate nel periodo compreso tra l’1 maggio 2018 e il 10 maggio 2019. Le opere dovranno essere inviate dagli editori alla Giuria entro e non oltre il 13 maggio. La Giuria, selezionerà le 5 opere finaliste entro il 7 giugno e l'opera vincitrice sarà proclamata sabato 29 giugno a Mogliano Veneto), nel corso della cerimonia di assegnazione del Premio.

Il bando è disponibile assieme al regolamento nel sito www.giuseppeberto.it, non sono ammessi rifacimenti, riedizioni, o traduzioni, ma saranno accettati il primo romanzo pubblicato in volume di un autore oppure la prima raccolta di racconti, che neanche singolarmente possono essere stati pubblicati in precedenza. Della giuria del Premio, oltre al nuovo Presidente Ferrero, fanno parte Cristina Benussi, Università di Trieste, Giuseppe Lupo, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano e scrittore, Laura Pariani, scrittrice, e Stefano Salis, critico e giornalista del Sole 24 Ore. Il Premio Berto, nato nel 1988 su iniziativa di un gruppo di amici ed estimatori dello scrittore, oltre a De Michelis, critici illustri come Giancarlo Vigorelli, Michel David, scrittori come Dante Troisi e Gaetano Tumiati (questi ultimi avevano condiviso con Berto oltre due anni di prigionia in Texas durante la seconda guerra mondiale), ha raggiunto le 22 edizioni tra il 1988 e il 2010 e dopo una pausa è stato rilanciato nel 2014 in occasione del centenario della nascita dello scrittore moglianese e ripreso nel 2015.

Il Premio, vinto nell’edizione 2018, da Francesco Targhetta, con Le vite potenziali, Mondadori, è stato trampolino di lancio per alcuni dei maggiori talenti della letteratura contemporanea, tra cui Paola Capriolo con La grande Eulalia (1988), Michele Mari con Di bestia in bestia (1989), Luca Doninelli con I due fratelli (1990), Paolo Maurensig con La variante di Lüneburg (1993), Francesco Piccolo con Storie di primogeniti e figli unici (1997), Elena Stancanelli con Benzina (1999), Giuseppe Lupo con L'americano di Celenne (2001), Antonia Arslan con La masseria delle allodole (2004), Francesco Pecoraro con Dove credi di andare (2007).

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