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Martedì, 30 Aprile 2024
Attualità Riese Pio X / Via Cendrole

San Pio X, il Cardinale Parolin chiude la Peregrinatio Corporis

Domenica pomeriggio, 15 ottobre, il Segretario di Stato Vaticano ha celebrato la Santa Messa al santuario delle Cendrole di Riese Pio X. Almeno 3500 i fedeli arrivati in paese. Il messaggio affidato all'omelia: «Papa Sarto pacifista ante-litteram»

Domenica di festa e grande partecipazione a Riese Pio X per la fine della "Peregrinatio Corporis" che ha portato le spoglie di Papa Sarto nella sua terra d'origine: Riese Pio X e la provincia di Treviso. Per l'occasione, domenica 15 ottobre, il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano ha celebrato la Santa Messa al santuario delle Cendrole alla presenza di almeno 3500 persone, nonostante il maltempo con la pioggia che non ha fermato la celebrazione ma, anzi, ha lasciato poco dopo di nuovo spazio al sereno facendo dire a Parolin che Papa Sarto è davvero un santo in grado di compiere miracoli.

messa Parolin Riese-2

La Santa Messa

La cerimonia al santuario delle Cendrole è stata aperta dal saluto del Vescovo di Treviso, Michele Tomasi, che ha esordito dicendo: «Nei giorni scorsi l’accoglienza di tanti fratelli e sorelle tributata all’urna che contiene il corpo del Santo Papa Pio X, è stata calorosa, affettuosa, sentita. Tanti e tante sono venuti per portare un’invocazione, una supplica, per chiedere conforto e aiuto nelle prove della vita. In tanti, davvero un popolo in cammino, siamo venuti in pellegrinaggio, pregando insieme “perché Cristo sia tutto in tutti” secondo la profonda aspirazione che fu di tutta la vita di papa Sarto. Abbiamo pregato, e continueremo a farlo, “per la pace”, così minacciata e violata nel mondo da tanta insensata violenza, e abbiamo pregato perché possiamo imparare sempre di nuovo a “prenderci cura del prossimo e del Creato”, in una rete di relazioni buone che abbracciano il mondo intero. Al Santo Padre Francesco - che ci ha fatto il dono grande di questo meraviglioso «ritorno a casa» di San Pio X - e a Lei assicuriamo la nostra continua preghiera. È il nostro piccolo e sincero grazie per tutto ciò che fate per la Chiesa e per il mondo, per la pace e per la concordia tra le persone ed i popoli, per il bene di tutti».

messa Parolin Riese 10

Il Cardinale Parolin, nella sua omelia, ha invece detto: «Al termine della peregrinatio a Treviso, sono lieto di essere qui con voi accanto alle spoglie terrene di San Pio X, che anche quest’anno, il 21 agosto nel pomeriggio, il Santo Padre Francesco ha voluto onorare, soffermandosi a pregare davanti all’altare in cui sono conservate, e che tante volte anch’io ho la possibilità di visitare e venerare nella Basilica di San Pietro. Accenno a tre aspetti, in continuazione con quanto detto il 23 agosto 2014 nel centesimo anniversario della sua morte. Mi sembrano di estrema attualità per il nostro cammino spirituale, perché noi desideriamo ardentemente che anche in questa occasione si realizzi quanto San Giovanni XXIII disse nel 1959, dopo la prima peregrinatio dei resti mortali di Papa Sarto a Venezia. Il Papa buono, già successore di Sarto nella città lagunare, parlò di “qualcosa di misterioso e di lieto”, “qualcosa di soprannaturale”, che si era “fatto sentire sopra le nostre teste e nelle intimità dei cuori”. È questo, cari fratelli e sorelle, il senso per il quale Papa Francesco, aderendo alla richiesta di Mons. Tomasi, ha voluto concedervi di poter venerare così da vicino le spoglie mortali del Papa santo: qualcosa di “misterioso e di lieto” che può e deve avvenire anche oggi nelle nostre famiglie, nelle nostre parrocchie, nei nostri paesi e nelle nostre città; qualcosa di “soprannaturale” che può e deve rifluire nelle nostre menti e nei nostri cuori, affinché, come diceva sempre Papa Giovanni, maturino “frutti di interiore rinnovamento per molte anime”. A ben vedere, fu proprio questa, in estrema sintesi, la persona di Pio X: un innamorato di Dio, un innamorato della sua Parola e del Vangelo di Gesù, che voleva da tutti conosciuto nel catechismo; un innamorato di Gesù nell’Eucaristia, a cui tutti convocava; un innamorato dei poveri, per i quali si privava perfino del nutrimento quotidiano per sostenerli, per alleviarne le miserie, per soccorrerne le necessità vitali. 

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Da questo cuore intriso di presenza di Dio e di amore sconfinato al prossimo, prese corpo in Pio X il suo profondo amore alla pace e il rifiuto della guerra. Possiamo dire, senza lasciarci minimamente catturare da schemi ideologici che ci fraintendano, che Pio X fu un pacifista ante litteram, pacifista non per scelta politico-ideologica, ma per coerenza di cristiano, dando così avvio a quella posizione della Santa Sede di equidistanza da tutti i belligeranti che diverrà dopo di lui la costante caratteristica dei pontificati del ‘900 fino ad oggi. La lezione di ieri illumina anche il nostro oggi. Sono parole di una attualità sconvolgente. Primato di Dio, carità verso i poveri e impegno per la pace! Ecco i tratti della figura di San Pio X che mi sembrava importante mettere in rilievo in questa occasione. A questa meta ci ha voluto condurre la peregrinatio di Pio X nelle nostre chiese del Veneto. Che col preclaro esempio di questo santo Pontefice, tutti noi, sacerdoti, laici, bambini, giovani, adulti, anziani, lavoratori, comunità, possiamo giungere a riconoscere Cristo unico salvatore del mondo e, incontrando Lui, trovare il senso profondo della nostra vita e del nostro essere uomini e cittadini e divenire così “operatori di verità e testimoni del Vangelo” nel mondo». 

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