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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Sciopero e assemblea di stabilimento alla Sirti di Mareno di Piave

Venerdì 26 maggio la mobilitazione nazionale del comparto telecomunicazioni che si intreccia alla trattativa per il rinnovo dell’integrativo aziendale. Otto ore di sciopero e due di assemblea per i 140 lavoratori di Mareno

Buona l’adesione alle otto ore di sciopero proclamato dalle sigle nazionali dei Sindacati dei metalmeccanici, con assemblea di due ore indetta dalla Fiom Cgil trevigiana per le ore di inizio turno. Questa è la fotografia della mattinata di oggi, venerdì 26 maggio, allo stabilimento di Mareno di Piave della Sirti - che attualmente occupa circa 140 lavoratori - mentre a Roma ha avuto luogo un presidio, dalle ore 11, di fronte al ministero delle Imprese e del Made in Italy.

La mobilitazione

Uno sciopero e una mobilitazione decisi in seguito alle mancate risposte da parte del Governo alla richiesta di convocazione di un tavolo di settore per affrontare questioni importanti come quella delle gare a massimo ribasso, che determina una riduzione dei diritti dei lavoratori e rischio di infiltrazioni criminali negli appalti, ma anche una maggiore sicurezza del lavoro e dei dati, quella delle clausole di salvaguardia speciale, oltre che di un libro bianco per il comparto TLC. Un settore che sconta una crisi strutturale nella sua intera filiera e che soffre di distorsioni di mercato che impattano sulle condizioni contrattuali degli occupati. Nello specifico i sindacati di categoria hanno ribadito non più tardi di qualche giorno fa che i punti chiave per il rinnovo dell’integrativo sono il premio di risultato, i trattamenti di trasferta e di missione e gli orari di lavoro.

Il commento

“Gli investimenti legati alla modernizzazione e alla digitalizzazione del Paese crediamo debba essere anche l’occasione per creare buon lavoro e dare alle imprese metalmeccaniche certezze di crescita industriale e occupazionale - spiega Manuel Moretto della segreteria provinciale FIOM CGIL Treviso -.Per governare e rendere positivo l’impatto delle transizioni in atto chiediamo al Governo di mettere al primo posto della sua agenda economica il metalmeccanico che per numero di addetti, professionalità e strategicità merita la massima attenzione, a partire dalla trattativa per il rinnovo dell’integrativo aziendale che a livello nazionale stiamo portando avanti alla Sirti”.

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