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Lunedì, 29 Aprile 2024
Attualità Sant'Antonino / Piazzale dell'Ospedale

Caso pensioni: quattro direttori delle Ulss venete si sospendono lo stipendio

Coinvolti nell'inchiesta il dg dell'Ulss 2, Francesco Benazzi, insieme al direttore dell'azienda ospedaliera di Padova, Giuseppe Dal Ben, al direttore dell'Ulss 3 Serenissima Edgardo Contato, dell'Ulss 8 Berica Giuseppina Bonavina e del direttore della Fondazione Scuola di sanità pubblica di Padova, Francesco Cobello

In pensione da medici ma al lavoro come manager e quindi pagati con doppia retribuzione: il caso della regione Basilicata, dove il vicentino Giampaolo Stopazzolo (direttore generale dell'Ulss di Potenza) è stato costretto a dimettersi, ha raggiunto anche il Veneto dopo il parere pronunciato dal Consiglio di Stato. Quattro top manager della sanità veneta, tra cui il direttore generale dell'Ulss 2 Francesco Benazzi, hanno annunciato di essersi sospesi lo stipendio in attesa di nuovi sviluppi sulla vicenda. Un vero e proprio polverone che vede coinvolti anche il direttore dell'azienda ospedaliera di Padova, Giuseppe Dal Ben, il direttore dell'Ulss 3 Serenissima, Edgardo Contato, dell'Ulss 8 Berica Giuseppina Bonavina e il direttore della fondazione Scuola di sanità pubblica di Padova, Francesco Cobello.

Sabato 25 giugno il direttore generale della sanità veneta, Luciano Flor, è intervenuto sulla questione con una nota ufficiale: «Da una recente verifica formale è emerso che quattro direttori generali, regolarmente nominati mentre erano in servizio, sono andati nel frattempo in pensione. I direttori hanno anticipato un parere legale “pro veritate" in merito alla loro posizione. In virtù di queste informazioni e della peculiarità del caso, mi riservo un confronto con i ministeri competenti, alle cui risultanze si darà puntuale seguito» ha spiegato Flor, precisando di non essere coinvolto personalmente nell'inchiesta in quanto non ancora in pensione.

Il commento

Maria Teresa Turetta, segreteria regionale del Cub Veneto, commenta: «Giampaolo Stopazzolo, direttore generale dell'azienda sanitaria potentina si è dimesso dopo le polemiche che per settimane hanno interessato il cumulo di pensione e stipendio percepito dal manager pubblico di origini vicentine. Il nostro sindacato oltre a dare contezza della sua vicenda aveva concentrato la sua attenzione anche su altri dirigenti sanitari veneti la cui condotta non è stata troppo dissimile da quella di Stopazzolo. Ora auspichiamo che eguale chiarezza giunga dai manager pubblici veneti, oggetto di un nostro recente esposto alla Guardia di Finanza e alle Procure del Veneto. Imbarazzante il silenzio della giunta regionale su tale vicenda che non depone a favore dei principi di trasparenza e correttezza dell'azione politica e amministrativa. Altrettanto grave è il silenzio di Giacomo Possamai capogruppo del partito democratico in consiglio regionale: l'unica interrogazione in consiglio regionale, a questo proposito, è stata firmata dalla vice presidente della commissione sanità, la veronese Anna Maria Bigon. Attendiamo fiduciosi l'intervento della magistratura».

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