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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Commemorazione del bombardamento di Treviso, il Vescovo: «Ogni vita deve essere custodita e difesa»

Oggi 7 aprile monsignor Michele Tomasi ha dedicato l'omelia al ricordo della tante vittime del raid sulla città operato dagli alleati esattamente 80 anni fa

«Una memoria benedetta che deve farsi viva, attuale ed efficace, perché non siano stati vani l'impegno per la ricostruzione e l'aiuto reciproci in quel secondo dopoguerra, riscoprendo la comune cittadinanza e la reciproca legittimazione, cittadini di una Repubblica che riconosce i diritti inviolabili dell'uomo e richiede l'adempimento dei doveri di solidarietà, e che ripudia la guerra». Lo ha detto, citando gli articoli 2 e 11 della nostra Costituzione, il vescovo di Treviso Michele Tomasi nel corso dell'omelia pronunciata nella mattinata di oggi, 7 aprile, nella chiesa di Santa Maria Ausiliatrice durante la celebrazione eucaristica per l'80esimo anniversario del bombardamento su Treviso del 7 aprile 1944, venerdì santo, che devastò la città e costò la vita a 1.600 persone, di cui 123 bambini.

Il vescovo ha espresso l'invito a tutta la comunità dei fedeli perchè si affrontino i temi della guerra e della pace, del terrorismo e delle grandi contese geopolitiche, guardando «il volto delle vittime, i tratti dei nostri cari, che saluteremo ancora una volta alla fine della celebrazione, e i volti dei caduti di ogni guerra, di ogni atto di violenza. E continuiamo a ricordare che la prossima vittima del conflitto, anche il più lontano e dimenticato, è fratello e sorella. Continuiamo a ricordare che ogni donna e ogni uomo uccisi, anche nelle nostre terre, sono persone amate di amore infinito da Dio, e che ogni vita deve essere custodita e difesa. Non rassegniamoci a una indifferenza selettiva».

«Con il Crocifisso Risorto non rinunciamo a credere alla possibilità di una società giusta, accogliente, creativa e libera, per costruire la quale valga la pena sacrificarci. Diamo testimonianza della risurrezione del Signore Gesù, accogliendo il saluto che rivolge anche a noi oggi, e assumendo il mandato di cui ci fa protagonisti: “Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Al termine della messa monisogno Tomasi ha recitato la preghiera nella cappella  ossario annessa alla chiesa, dove sono sepolti i soldati caduti e le vittime civili del bombardamento.

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