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Lunedì, 29 Aprile 2024

Voli aerotaxi dall'aeroporto Canova: scoperti 1.244 passeggeri "fantasma"

L'indagine della Guardia di Finanza di Treviso ha riguardato gli anni tra il 2017 e il 2021: per 378 i voli evase tasse per oltre 130mila euro. Ad eccezione di quattro vettori nazionali, si tratta di operatori quasi tutti stranieri: i vettori dovranno pagare sanzioni per 40mila euro circa

Decollavano dall'aeroporto "Canova" con i loro aerotaxi ma non versavano la prevista tassa dovuta. E' quanto hanno scoperto nel corso di un'indagine gli investigatori delle fiamme gialle del comando provinciale di Treviso che hanno individuato 72 vettori aerei che dal 2017 al 2021, avrebbero provocato un danno all’Erario di 133.350 euro. Al centro dell'indagine dei finanzieri è stata una “nicchia” del trasporto aereo, vale a dire i voli non di linea, effettuati con velivoli riconducibili a società di noleggio, con poche decine di posti, solitamente utilizzati per avere maggior comfort e risparmiare tempo, evitando ritardi, code agli imbarchi e al ritiro bagagli. Sono ben 1.244 i passeggeri transitati per lo scalo trevigiano, distribuiti su 378 voli aerotaxi, per i quali non è stata versata l’imposta, che è pari a 100 euro per le tratte inferiori a 1.500 km o 200 euro in caso di tragitti superiori, e deve essere corrisposta, per ogni tratta con partenza e/o arrivo sul territorio nazionale, dal singolo passeggero che fruisce del servizio di trasporto direttamente al vettore, che a sua volta è obbligato a versarla allo Stato.

I vettori coinvolti nell'indagine

Ad eccezione di quattro vettori nazionali, si tratta di operatori quasi tutti stranieri, con sede in Austria, Belgio, Cipro, Croazia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, San Marino, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Svizzera, Tunisia, Svizzera, Turchia, Ungheria.

L'intervento dei finanzieri

L'indagine: ecco come è stata scoperta l'evasione

A individuare i passeggeri “fantasma” sono state le Fiamme Gialle del Gruppo Treviso che, dopo aver acquisito, presso le società di handling attive presso l’aeroporto “A. Canova” di Treviso, le dichiarazioni depositate dai vettori utilizzati per i voli aerotaxi, hanno incrociato i dati con i versamenti effettuati presso la Ragioneria dello Stato. È stato così che sono state scoperte le compagnie aeree che hanno omesso di versare l’imposta erariale, al fine di offrire prezzi più competitivi a imprenditori e turisti. Oltre all’imposta evasa, ora si vedranno applicare anche sanzioni per circa 40 mila euro, pari al 30% delle somme evase.

"L’operazione della Guardia di Finanza di Treviso" si legge in un comunicato "ha avuto il fine di tutelare da un lato le casse dell’Erario, dall’altro i vettori aerei che versano regolarmente le imposte dovute per i voli aerotaxi, contribuendo così a ristabilire il rispetto delle regole di concorrenza in questo settore del mercato dei trasporti".

Le fiamme gialle

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