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Sunia: 6mila alloggi sfitti a Treviso. Conte: «Serve un nuovo piano casa»

Il convegno "Abitare precario" nell'Auditorium della Cgil di Treviso. Dal Zilio (Ater): «Casa è un dovere ma anche un privilegio: troviamo spesso case devastate». Paolino Barbiero: «Destinare l'1% del bilancio dei Comuni per l'edilizia pubblica. Rivedere piani regolatori per evitare i "vuoti a perdere"»

«L'ultimo piano-casa è degli anni 60' ed è di Fanfani: una delle proposte che abbiamo condiviso e lanciato in sede di Anci è quello che serva obbligatoriamente pensare ad un nuovo piano casa di edilizia pubblica. Lo diciamo perchè a fronte di un'opportunità come quella del Pnrr i Comuni sono stati esclusi da questa possibilità, i Comuni sono stati lasciati fuori dal tema dei bonus energetici, esclusi dal tema del rifacimento delle facciate e dell'efficentamento energetico dei fabbricati comunali. A Treviso ad esempio ci sono più di 600 immobili su cui non si è potuto intervenire». A lanciare la proposta è stato il sindaco di Treviso, Mario Conte, intervenuto al convegno "Abitare Precario" che si è svolto in mattinata presso l'Auditorium della Cgil, in via Dandolo. Al centro del dibattito che ha visto tra i relatori anche Rossana Careddu, segretaria generale Nidil Cgil, di Deborah Marcon, segretaria provinciale Sunia, di Mario, Mauro Dal Zilio, presidente Ater Treviso, Michele Genovese direttore del Gal Alta Marca, c'era naturalmente il tema della casa.

Careddu ha evidenziato come il quadro generale del lavoro veda un aumento del 7% dei contratti a tempo indeterminato grazie al decreto dignità (nel 2018 si era avuto il picco dei contratti a termine) ma con un quarto dei nuovi contratti che sono a part time e riguardano soprattutto le donne. Per il segretario del Nidil questo «traina il lavoro povero, si ripercuote sul continuare a pagare il mutuo e i giovani faticano sempre più ad uscire dalla casa dei genitori». Il Sunia ha messo l'accento sul numero di abitazioni sfitte: sono 6mila in Comune di Treviso e 46mila in tutta la provincia. «C'è una contrattualistica che è ferma al dopoguerra per quanto riguarda l'abitare: basta pensare ai famosi 6 mesi per la disdetta» ha spiegato Deborah Marcon «stanno aumentando gli sfratti per "finita locazione" cioè di inquilini che non trovano una soluzione alternativa. Nel 2022 sono stati 336 gli sfratti e un centinaio per questo motivo».

Deborah Marcon, segretaria provinciale Sunia Cgil

Ater ha recentemente reso noto il proprio bilancio che resta in equilibrio nonostante, ha ribadito lo stesso Mauro Dal Zilio «Il canone medio è di 80 euro e la linea di sopravvivenza per mantenerli è di 90 euro, ma in qualche modo ce la facciamo». Non è l'unica difficoltà, quella del bilancio, per Ater. «La casa è un diritto ma anche un privilegio, un dovere. A volte rientriamo in possesso di case devastate, con i palchetti tolti, caldaie sparite» ha sottolineato il presidente di Ater «anche a quelle nuove etnie va fatto capire che devono rispettare gli alloggi». In materia di edilizia popolare sono 5.375 gli alloggi in provincia, di cui 4.419 gestiti da Ater. Gli sfitti per ora sono 868 e in questo conteggio figurano però anche almeno 100 appartamenti che saranno assegnati entro fine anno e gli 88 da ristrutturare nell'area di Monigo. Preoccupa l'aumento della morosità (canoni ma anche spese condominiali, il cui aumento è influenzato anche dal rincaro delle bollette) che è di oltre 5 milioni di euro. «Quaranta euro di affitto non può essere il problema» osserva Dal Zilio. L'azienda nel 2022 ha registrato 313 nuove assegnazioni e 197 disdette, con 1,8 milioni per manutenzione (1.232 interventi in tutto); lo scorso anno è stato possibile inoltre attingere a quasi 12 milionid fondi del Pnrr per sette interventi (due dei quali in viale Francia e via Irlanda) e 9,6 milioni dal Pinqua per altri 11 condomini, tutti lungo la Feltrina a Treviso.

Al dibattito ha preso parte anche Michele Genovese del Gal Altamarca che ha spiegato come, per combattere lo spopolamento in alcune aree della Marca e offrire ai cittadini i servizi di base per aumentare la qualità di vita dei residenti, si sia creato il "Premio insediamento", un bonus di 12mila euro per partite Iva o attività commerciali, per accedere a contributi per investimenti.

A chiudere la rassegna di interventi è stato Paolino Barbiero, presidente di Nu.Ri.Ge, che ha toccato, nel corso del suo intervento, alcune possibili soluzioni che potrebbero anticipare la possibilità di avviare un nuovo piano casa, proposta formulata dal sindaco Mario Conte: dal rivedere la spesa sociale dei Comuni, al ripensare i piani regolatori («Rischiamo di costruire per niente, dieci anni fa eravamo qui a pensare ad un piano regolatore per un milione di abitanti e nel 2025, a flussi chiusi, saremo in 900mila»: ha detto), passando per evitare i "vuoti a perdere". «Va preso atto che gli spazi van ripensati, basti pensare a cosa è avvenuto con molti negozi con l'avvento dei centri commerciali» ha sottolineato Barbiero. E ancora garantire l'1% dei bilanci dei Comuni per l'edilizia pubblica e ancora rilanciare sul mercato gli immobili Inps in periferia (su cui c'è già l'interesse del Comune di Treviso) e strutture come quella di Farra di Soligo (il blocco che era stato destinato all'ospitalità dei profughi ucraini).

I partecipanti al dibattito

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