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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Consultorio familiare, cinque anni di attività: «Fragilità in aumento, mancano sostegni»

Circa 1.900 utenti seguiti e oltre 13.500 prestazioni erogate da novembre 2018 per dare risposta ai bisogni di famiglie, genitori e adolescenti. Fondamentali passaparola e vicinanza ai cittadini. «Giovani vorrebbero figli ma non hanno prospettive»

Cinque anni di attività del Consultorio familiare del Centro della Famiglia di Treviso. Da fine novembre 2018, il centro di via San Nicolò, uno dei pochissimi di tipo socio-sanitario privati a livello regionale,  è diventato un punto di riferimento nel territorio, provinciale e non solo, per l’erogazione di servizi di consulenza psicologica e psicoterapia, assistenza sanitaria, psichiatrica e sociale rivolti alla persona e alla coppia. Numerosissimi anche gli interventi educativi ed informativi nelle scuole (oltre 1.900 ore di formazione nel lustro di attività), nelle parrocchie e con le amministrazioni comunali.

I numeri

Il consultorio opera attraverso un’équipe multidisciplinare di specialisti – psicologi, psicoterapeuti, assistenti sociali, ginecologi e andrologi, ostetriche, ma anche psichiatri, logopedisti e altre professioni – composta attualmente da 24 professionisti, un team che è andato negli anni ad aumentare fino a raddoppiare. In 5 anni di attività, dal 2019 al 2023, sono oltre 13.500 le prestazioni fornite nei vari ambiti di intervento, rispondendo ai diversi bisogni manifestati dall’utenza nel corso del tempo. Osservando in dettaglio quelle fornite solo nell’ultimo anno, pari a un totale di 3.147 prestazioni, che vede una crescita dei servizi dell’Area Età adulta, più di un terzo sono relative alla psicoterapia individuale per gli adulti e a quella di coppia (in totale 1.157), ma risultano in crescita anche le consulenze psichiatriche e i servizi dell’Area Fertilità, che raggiungono quota 280, la più alta dell’ultimo lustro. Sono invece 1.914 gli utenti unici che hanno usufruito dei servizi del Consultorio dal 2019 al 2013 (362 solo nell’ultimo anno), con una media di 287 nuovi accessi ogni anno. Sono 2.190 in totale e 494 nel solo 2023 gli utenti che hanno usufruito di sconti e agevolazioni sulle tariffe dei servizi attraverso la presentazione della certificazione Isee o usufruendo del fondo diocesano Guarnier.

Consultorio famiglia Treviso 2023-2

Per fotografare l’ultimo anno di attività, per quanto riguarda i servizi per l’Età adulta, i problemi prevalenti rilevati sono quelli legati al sonno (20%), di depressione (19%), ossessivo/compulsivi (17%), di comunicazione nella coppia (16%) e problemi psichici e d’ansia, che coprono in maniera equivalente il restante 28%. In riferimento invece all’Età evolutiva, la richiesta di intervento riguarda per il 34% i disturbi internalizzanti (Disturbi del Comportamento Alimentare, ossessivo-compulsivi, dell’umore, di adattamento e da panico), per il 19% quelli esternalizzanti (Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività, Disturbo Oppositivo-Provocatorio e Disturbo della Condotta), mentre in percentuali più basse il sostegno genitoriale, il disturbo della personalità, i Disturbi Specifici dell’Apprendimento, del Linguaggio, dello Sviluppo della Coordinazione Motoria e le disabilità intellettive; in percentuali ancora più contenute, meno del 5%, disturbi neurologici e sindromi genetiche, disturbi della personalità e disturbi dello specchio autistico. L’età media degli utenti dell’Area Adulta – compresa tra i 18 e gli 80 anni – si attesta per il 50% nella fascia 41-60 anni, seguita dalla fascia 18-30 anni che invece copre il 25%. La fascia di età più rappresentata degli utenti dell’Area Evolutiva – da 0 a 17 anni – è invece quella compresa tra i 5 e i 10 anni, seguita dalla fascia 11-14 anni, in grande crescita negli ultimi due anni insieme alla fascia dei 15-17 anni. In aumento anche l’età media dei genitori degli utenti dell’Area Evolutiva: nel 2023 più della metà (53%) ricade nella fascia compresa tra i 41 e i 60 anni, seguita dalla fascia 31-40 (37%). Per quanto riguarda la provenienza dell’utenza, gli accessi avvengono per la maggior parte dal capoluogo trevigiano e dai comuni limitrofi, ma anche da tutta la provincia e, in piccola parte, da fuori provincia. In crescita nell’ultimo anno la percentuale di utenti dell’Area Adulta provenienti da oltre 50 chilometri di distanza, che raggiungono la soglia del 5% sul totale.

Problemi adulti-2

I commenti

«Alla complessità delle diverse situazioni familiari cerchiamo di rispondere con un approccio sistemico-familiare grazie a un lavoro interdisciplinare, in cui i vari professionisti si confrontano e aiutano a vicenda nel sostenere difficoltà, speranze e aspirazioni delle persone, delle coppie, dei genitori, dei ragazzi e dei giovani e delle famiglie nel loro insieme. Per farlo serve aprirsi a tutti i livelli del mondo istituzionale e di rappresentanza del nostro territorio. Perché sempre più servono politiche per la famiglia, impegno condiviso per la costruzione del sociale comunitario e non solo utilitaristico, azioni che mettono in moto il benessere delle persone e dei nuclei familiari, che supportino la loro formazione e crescita e che contribuiscano alla natalità» le parole del presidente don Francesco Pesce.

«Il Covid, che avevamo sognato ci avrebbe reso più solidali, ha marcato invece nuove solitudini e acutizzato quelle già esistenti - ha aggiunto il direttore del Consultorio familiare, Adriano Bordignon -. Affiancando il sistema pubblico, vorremo contribuire a dare una risposta di comunità alle solitudini personali e familiari e alle tensioni sociali che stanno esponenzialmente affiorando e che segnano anche il nostro territorio. Ci sono sempre più persone e famiglie che oggi cercano un sostegno, un aiuto qualificato, per affrontare le difficoltà quotidiane, le complessità di una società disgregata, per trovare uno spazio identitario di serenità e partendo dalla situazione che stanno vivendo non mancare al loro progetto di vita. Tutto questo si rivela indispensabile anche al fine di prevenire momenti più critici o ferite più dolorose, che impatterebbero a livello sociale, occupazionale e anche sanitario».

«Il Consultorio è uno dei luoghi della nostra Chiesa dove riusciamo ad incontrare le persone nelle loro esigenze e bisogni, e dove le fragilità della vita diventano occasione di incontro, di cura e di crescita - le parole del Vescovo di Treviso, Michele Tomasi -. Tramite il Consultorio ci si è attivati subito fin dall’inizio dell’emergenza Covid per offrire un sostegno qualificato alle famiglie, che continua in condizioni sociali e di vita di relazione che continuano a cambiare, e pongono sempre nuove sfide alle persone ed alle famiglie. Le famiglie non sono un problema, ma una risorsa da sostenere e attivare, secondo il principio di sussidiarietà, affinché possano esprimere al meglio il loro ruolo di generare, sviluppare e far fiorire relazioni libere e liberanti. Il servizio del Consultorio diventa così anche espressione di partecipazione alla vita pubblica e contributo al bene comune, uno dei soggetti di quel privato sociale che contribuisce in modo alla vita di tutta la collettività, e che per questo va incoraggiato e sostenuto anche dalle istituzioni».

5 anni Consultorio Familiare_2

«Rinnoviamo il protocollo già firmato alcuni anni fa con il Centro della Famiglia, per lavorare in stretta collaborazione al fine di superare la denatalità e supportare le coppie che desiderano diventare genitori. Grazie all’impegno del Centro in sinergia con i Consultori Familiari dell’Ulss 2, con il progetto Percorso Famiglia Fertile accompagniamo le coppie nel cammino di ricerca di una gravidanza, offrendo loro un importante supporto psico-medico-educativo» il commento del direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi.

«Il lavoro del Consultorio del Centro della Famiglia è fondamentale specie per quando riguarda il rapporto coi Comuni, tanto è vero che l’abbiamo inserito nei nostri Piani di Zona. Penso a progetto fondamentali come quello per il contrasto al cyberbullismo, il supporto nella tematica dell’affido e quello alla fertilità. I Comuni hanno un capitolo dedicato al sociale e ottenere risultati è possibile soltanto lavorando in sinergia con tutti gli attori del territorio, come appunto il Consultorio» chiude la presidente della Conferenza dei Sindaci Ulss 2, Paola Roma.

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