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Violenza in città, Conte: «Molti episodi provocati da dipendenze e disagi psichici»

Predisposti i primi incontri con i rappresentanti delle comunità straniere per il "tavolo di inclusione": «Almeno l'80% dei fatti vede coinvolti cittadini non italiani». Risse e aggressioni «danneggiano l'immagine della città»

Nei prossimi giorni saranno calendarizzati i primi incontri con i rappresentanti delle comunità straniere per il "tavolo di inclusione" che Ca' Sugana si appresta ad aprire per affrontare il tema della violenza giovanile e degli episodi di microcriminalità che si sono moltiplicati negli ultimi mesi in centro storico. «Quasi tutti gli episodi che vengono raccontati, almeno l'80% ma potrei dire il 90% vedono coinvolti stranieri. Questo non significa che sto scaricando o puntando il dito nei loro confronti. Questo significa che insieme ai rappresentranti ufficiali di queste comunità dobbiamo affrontare il tema» ha ricordato stamattina il sindaco Mario Conte. Il primo cittadino ha puntato il dito anche contro disagio psichico e dipendenze da droga o alcol, quelle che sono molto spesso sarebbero le cause scatenanti di pestaggi come quello avvenuto giovedì scorso da parte due minorenni (un trevigiano e un residente nel veneziano) ai danni di un senza tetto, seguito e preso a calci e pugni da via Fiumicelli a ponte San Martino. «Bisogna capire come mai tutte le persone con questi disagi sono in giro» ha spiegato «leggendo le altre rassegne stampa nazionali Treviso resta un'isola felice. Molti di questi personaggi comunque, aldilà del problema di sicurezza che hanno provocato,  manifestano anche dei disagi personali, psichiatrici o comunque legati a dipendenze».

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