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Tragedie sul lavoro, ispezione della commissione del Senato alla Bocon

Una delegazione di parlamentare giovedì a Pieve di Soligo a cui seguiranno alcune audizioni in Prefettura con industriali e sindacati. Oggi, 21 novembre, manifestazione dei sindacati Cgil, Cisl e Uil in piazza delle Istituzioni. Domani a Miane l'ultimo saluto ad Anila Grishaj. A Pieve di Soligo e Miane proclamato il lutto cittadino

Una delegazione di parlamentari della commissione parlamentare di inchiesta del Senato sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, visiterà giovedì prossimo, 21 novembre, la "Bocon" di Pieve di Soligo, teatro della tragica scomparsa di Anila Grishaj, la capolinea 26enne di origini albanesi uccisa da un macchinario (una imballatrice di ultima generazione) probabilmente attivato per errore da un collega, finito nel registro degli indagati così come i vertici dell'azienda specializzata nella commercializzazione di surgelati. Nel pomeriggio la commissione, di cui fa parte come vicepresidente anche Susanna Camusso (ex segretaria della Cgil), ascolterà in audizione i principali esponenti del mondo sindacale, industriale e della piccola industria. Lo scopo della visita, si legge in una nota diramata dalla Prefettura di Treviso, è quello di "acquisire elementi informativi concernenti la sicurezza sui luoghi di lavoro nel comparto produttivo regionale e provinciale". Domani, 22 novembre, alle 11, presso la chiesa parrocchiale di Miane, si svolgerà il funerale di Anila Grishaj, un evento che si preannuncia molto partecipato; un'occasione che porterà l'intera comunità a stringersi attorno alla famiglia della 26enne che vive nella frazione di Vergoman. Il Comune di Pieve di Soligo ha proclamato, con ordinanza firmata dal sindaco Stefano Soldan, il lutto cittadino. Gli uffici comunali saranno listati con i segni del cordoglio mentre l'invito a cittadini e attività commerciali è quello di esprimere un segno di raccoglimento e vicinanza. Lo stesso ha deciso il Comune di Miane.

Nella mattinata di oggi, 21 novembre, si è svolta in piazza delle Istituzioni, di fronte alla sede trevigiana di Unindustria, una manifestazione organizzata da Cgil, Cisl e Uil per protestare contro i troppi tragici incidenti sul lavoro che hanno caratterizzato la Marca negli ultimi mesi. Almeno un centinaio i partecipanti al presidio durante il quale si sono ricordate le vittime, posizionando a terra alcuni caschi da operaio.

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«Purtroppo ci troviamo a presidiare e commentare una morte sul lavoro, abbiamo un triste primato in provincia di Treviso e bisogna invertire la tendenza» sottolinea il segretario della Cgil di Treviso, Mauro Visentin «abbiamo chiesto azioni concrete a partire da Confindustria, a partire dalle nostre controparti che sono disponibili quando c'è da sottoscrivere accordi e protocolli però il passo successivo risulta sempre difficile. Noi vogliamo entrare nei luoghi di lavoro, vogliamo parlare con i lavoratori e parlare di condizioni di lavoro e sicurezza con loro. Questo non sempre è possibile ma serve in questo momento». Le richieste sono le stesse da tempo: più personale al nucleo Spisal, più controlli e maggiore sicurezza per quanto riguarda il sistema di blocco dei macchinari. «Certo con il progresso che abbiamo oggi, va aumentato il sistema di controllo e bloccaggio dei macchinari nel caso ci sia un accesso non autorizzato, limitare le aree di accesso con sistemi di alert» commenta Massimiliano Paglini, segretario della Cisl «tutti strumenti tecnologici che possono limitare il rischio di arrivare ad infortuni o alla morte di una lavoratrice. Siccome la tecnologia costa vanno aumentate le risorse disponibili, un pò meno profitto alle imprese ma che garantirebbero maggior sicurezza sui luoghi di lavoro». Era già stato firmato in passato un protocollo che prevedeva un confronto periodico sulla verifica dei rischi dei macchinari tra datori di lavoro e sindacati: l'obiettivo ora è quello di riattivarlo.

Zanoni (PD): «Servono più investimenti, più controlli, più formazione»

«Al presidio di Treviso, dedicato all'emergenza dei morti sul lavoro, il Partito Democratico ha voluto essere al gran completo, in linea con un impegno politico e istituzionale costante su questo tema e per testimoniare la nostra vicinanza e sostegno alle famiglie delle vittime e ai lavoratori». A dirlo il consigliere regionale trevigiano del PD Veneto, Andrea Zanoni, «presente alla manifestazione organizzata dai sindacati assieme al segretario provinciale dem Giovanni Zorzi e a numerosi segretari di circolo della Marca. In Consiglio regionale sono ripetuti i richiami, anche attraverso interrogazioni e mozioni, alla necessità di implementare gli organici Spisal che hanno il compito di vigilare circa le misure di sicurezza nei luoghi di lavoro. Cosa che in parte è stata fatta ma oltre la quale è indispensabile fare un passo avanti. Innanzitutto perché nel frattempo gli Spisal ha registrato anche abbandoni tra gli addetti e va compreso il perché di queste emorragie. Contemporaneamente va assicurato che i nuovi ingressi siano accompagnati da una adeguata formazione e dall'affiancamento a personale esperto. La formazione nei luoghi di lavoro deve vedere un maggior coinvolgimento delle organizzazioni sindacali, come nel caso della campagna di sensibilizzazione annunciata dalla Regione poche settimane fa presso la sede di H-Farm». L'esponente dem evidenzia quindi che «in sede di bilancio anche quest'anno chiederemo con i nostri emendamenti più fondi per la sicurezza sul lavoro. Più investimenti, più controlli, più formazione: queste - conclude Zanoni - sono le vie maestre per arginare nel trevigiano come ovunque in Veneto una piaga terribile ed inaccettabile».

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