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Cittadella della salute: potenziata la "squadra trasporti". Trasferimento entro fine giugno

Incontro in Prefettura a Treviso con azienda Ulss 2 e le sigle sindacali FP CGIL Treviso, CISL FP Belluno Treviso, UIL FPL Treviso, Fials e Nursing Up. Convocato un nuovo tavolo il 18 aprile. Sale operatorie sotto stress: Benazzi annuncia 150 assunzioni

Entro il 30 giugno sarà completato il trasferimento dei reparti alla cittadella della salute di Treviso, sarà rafforzato l'organico della "squadra trasporti", personale incaricato di trasportare i pazienti per essere sottoposti agli interventi chirurgici, e quella degli amministrativi. E' l'esito dell'incontro che si è svolto nella mattinata di oggi, 8 aprile, in Prefettura a Treviso tra i vertici dell'Ulss 2 (il dg Francesco Benazzi ed Alberto Coppe, direttore dell'Unità operativa complessa Direzione professioni sanitarie) e delle sigle sindacali FP Cgil Treviso, Cisl FP Belluno Treviso, Uil FPL Treviso, Fials e Nursing Up. Nei giorni scorsi i dipendenti dell'Ulss 2 delle unità operatorie di chirurgia 1 e 2, Orl maxillofacciale, chirurgia plastica, oculistica di tutte le sale operatorie e terapie intensive del Ca’ Foncello di Treviso avevano proclamato lo stato di agitazione che resta ora sospeso fino al prossimo 18 aprile, alle 14, quando si svolgerà in Prefettura a Treviso un nuovo tavolo tecnico.

«E' stato un incontro molto positivo dal punto di vista aziendale, comprendiamo che ci sia una sofferenza da parte dei lavoratori, legata al fatto che stiamo lavorando su due parti diverse, il blocco chirurgico dell'edificio 29 e il resto, quindi una difficoltà di trasporto e di far passare le persone e di far lavorare in più le persone» ha detto il direttore generale Francesco Benazzi al termine dell'incontro «abbiamo dato una risposta intanto interlocutoria, nel senso che attiveremo la squadra trasporti per aiutare il passaggio degli ammalati quando devono andare in radiologia o nel blocco operatorio perchè questo è effettivamente un pò difficoltoso. Resta il fatto che finchè almeno tutto non si riunirà nell'edificio 29: scuole di pensiero diverse dagli Stati Uniti alla Francia, quando ci si riunisce in un blocco unico si ha un risparmio di risorse. Noi non siamo diversi dal resto del mondo. Nei prossimi giorni i nostro collaudatori daranno l'ok finale per l'entrata nell'edificio 29 che non dipende da noi ma dall'Ati che ha ritardato una serie di passaggi, quindi da Ospedal grando, quindi abbiamo deciso di fare un incontro il 18 aprile». 

«Accompagneremo il passaggio nella nuova cittadella dei nostri lavoratori con l'aiuto e il supporto delle organizzazioni sindacali» ha aggiunto «questo è momento che possiamo superare: dai dati che abbiamo fornito a sua eccellenza il Prefetto, sono dei dati che non dimostrano carenze di personale, ne' dal punto di vista degli infermieri, ne' dal punto di vista degli Oss. Stiamo assumendo persone, stiamo mandando via le lettere per assumere infermieri e Oss, però è chiaro che un "ferrista" ha bisogno di sei mesi di formazione, per cui sarà un percorso lungo ma sicuramente arriveremo al risultato». La graduatoria al momento comprende 150 persone e saranno tutti assunti: per i "ferristi" il percorso di formazione è di sei mesi. Al momento sono 115 gli infermieri che lavorano nelle venti sale operatorie del Ca' Foncello.

Alla base della vertenza dei sindacati c'è appunto come tema predominante quello della cronica carenza strutturale di personale, l'apertura di nuovi servizi senza adeguata copertura di personale, il trasferimento delle attività alla Cittadella della Salute con insufficiente supporto logistico, l'assenza di adeguati percorsi di formazione oltre a carenze di materiali e presidi necessari.

«Devono capire anche noi che facciamo i conti con le risorse, con i quattrini messi a disposizione» ha commentato Alberto Coppe, direttore dell'Unità operativa complessa Direzione professioni sanitarie «e dobbiamo far quadrare un bilancio che non è facile. Prima risolviamo il problema dei trasferimenti e li mettiamo tutti insieme, prima abbiamo risolto un grosso problema che è il problema di ogni trasferimento».

«Siamo qui perchè molti tavoli tecnici non avevano portato a nulla di fatto e nessun impegno» Mario De Boni, segretario generale Fp Cisl Treviso-Belluno «auspichiamo nell'impegno che si è preso il direttore generale. Le grandi difficoltà in sala operatoria sono tante e tra queste lo sforamento di orario e le ferie residue, con una collega che ha 78 giorni».

«Abbiamo chiesto alla Prefettura un impegno formale rispetto ad un'apertura che l'Ulss ci ha dato nella convocazione di un tavolo affinchè tutto il percorso possa essere presidiato» Marta Casarin, segretaria generale Fp Cgil Treviso «abbiamo inviato una serie di richieste che fin qui non sono mai state prese in carico da parte dell'Ulss, da una parte ci sono i lavoratori nella condizione di dire "ci fermiamo" perchè lavorare in queste condizioni è complicato, dall'altra parte l'Ulss ci dice che rispetto ai loro dati, che analizzermo, le cose funzionano. Chiaro che il tavolo in Prefettura rende più strutturato il percorso per vedere come andranno le cose prossimamente».

«La cittadella della salute ha portato ad un vantaggio per la popolazione ma un impegno importante per il personale, date le dimensioni e il numero esiguo di personale presente non si riesce a fare tutto» ha sottolineato Gianluca Marchin, segretario provinciale Fials Treviso «l'amministrazione si è pronunciata dicendo che che ci saranno delle assunzioni, con tutta una graduatoria di Oss e di infermieri. Speriamo sia sancito un accordo che rispetti la dignità dei lavoratori e dei pazienti che abbiano un'assistenza adeguata». Almeno una decina le persone che secondo i sindacati dovranno comporre la squadra trasporti "rafforzata".

«Il 18, cosa importante, il tavolo avverrà qui in Prefettura ed è una cosa importante» ha aggiunto Roberto Meneghello Uil Fp Treviso Belluno «perchè i confronti costruttivi in sede Ulss non hanno dato risposte e quindi serviva una regia terza e questo è un dato importante e non scontato».

«I numeri che ci ha sciorinato l'azienda parla di una media di 30-35 giorni di ferie residui» chiude Annarita Secchi, dirigente Nursing Up provinciale Treviso «questo riveste un'importanza particolare anche per quanto riguarda la sicurezza perchè se fai fare le ferie e fai riposare le persone, queste lavorano più riposate e serene e c'è meno rischio di eventi avversi o situazioni pericolose per l'operatore che gli utenti».

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