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Assemblea Credito trevigiano: «Dalla vendita di villa Emo 50 milioni per famiglie e imprese»

L'istituto ha chiuso il 2018 con il miglior risultato degli ultimi dieci anni: gli utili volano oltre i 6 milioni di euro

Credito Trevigiano-Banca di Credito Cooperativo ha chiuso il 2018 con il miglior utile degli ultimi10 anni: 6 milioni 117 mila euro ed il CET1 a 14,42%. Un risultato che ha convinto i soci,riuniti al Palamazzalovo di Montebelluna che hanno approvato, praticamente all’unanimità, il bilancio d’esercizio 2018 presentato dal consiglio d’amministrazione. Gli altri dati di bilancio indicano: la raccolta complessiva arriva ad 1 miliardo e 515 milioni con un incremento del 3,88% (rispetto a dicembre 2017) la raccolta indiretta si incrementa del  10,26% con una particolare performance del risparmio gestito che cresce del 13,3% pari  a 40,2 milioni. Gli impieghi vivi verso la clientela si incrementano del 3,47% pari a 23,3 milioni di euro registrando nel corso dell’anno l’erogazione di nuovi finanziamenti per oltre 105 milioni di euro. Netta la riduzione dello stock dei crediti deteriorati che registra un decremento del 25,8%. L’incidenza dei crediti deteriorati netti rispetto al totale degli impieghi è pari al 6,42% rispetto al 7,62% di dicembre 2017. Le commissioni nette nel 2018 registrano un incremento di 1,16 milioni (+11,53%) rispetto allo steso periodo dell’anno precedente che testimonia la positiva dinamica commerciale attuata dalla banca. «Abbiamo lavorato molto per rafforzare gli indici patrimoniali e reddituali -spiega Claudio Giacon direttore generale di Credito Trevigiano-  in modo da presentarci in regola nel nuovo gruppo bancario di ICCREA e poter mantenere la più ampia e concreta autonomia operativa».

L’assemblea dei soci ha anche eletto, all’unanimità,  il dr. Domenico Girardi, consulente aziendale di Castelfranco Veneto, quale nuovo consigliere del Cda.  Il presidente Pietro Pignata ha informato i soci che il consiglio d’amministrazione ha deliberato di mettere a disposizione un plafond stabile, con un importo da definirsi di anno in anno, per interventi a favore di progetti di istruzione e di prevenzione alla salute. Per il 2019 è di 100 mila euro e già 40 mila euro sono stati destinati all’Ulss n.2 per gli ospedali di Montebelluna e Castelfranco Veneto. Per giovani soci, oltre alle borse di studio, che quest’anno hanno visto 50 studenti premiati, è pronta l’inedita iniziativa “Athenaeum, sosteniamo il tuo talento”. Finanzierà gli studenti universitari meritevoli che  si specializzano ma non vogliono pesare sulla famiglia d’origine.

«Sono investimenti sociali in linea con la nostra storia ultracentenaria e la nostra cultura bancaria -ha sottolineato il presidente Pignata- la dimostrazione concreta che il Credito Trevigiano lavora per sviluppare la coesione sociale e continua ad essere partner affidabile di famiglie, risparmiatori, comunità civili, imprese medio piccole. Con l’eventuale dismissione di villa Emo potremmo avere a disposizione patrimonio per finanziare nuovi impieghi ad imprese e famiglie del territorio, per oltre 50 milioni di euro e migliorare il nostro CET1 di oltre un punto percentuale. Forse anche questa eventualità contribuisce ad alimentare notizie di stampa su possibili fusioni o aggregazioni. Siamo lusingati perché significa che Credito Trevigiano è diventata una banca appetibile e protagonista. In ogni caso rimaniamo aperti al dialogo con tutte le consorelle del trevigiano e del vicentino ma anche del padovano. In questa partita  scelta e responsabilità spettano ai nostri  6.401 soci».

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