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La 5° forza in passerella, l'incanto di 48 donne coraggiose

L'evento di sabato scorso a villa Spineda Gasparini Loredan e “accende”la cura psicologica per la Lilt di Montebelluna. Successo per le modelle, dai 23 ai 79 anni, applaudite tra lacrime ed entusiasmo da oltre 600 persone

Sabato sera, oltre 600 persone si sono riunite per applaudire e celebrare la forza di 48 straordinarie donne, dai 23 ai 79 anni, protagoniste della 5° edizione de "La Forza in Passerella". Un evento che ha dimostrato come la femminilità e la determinazione di queste “guerriere” non siano state scalfite dalla malattia e che ha voluto ribadire con forza, durante il mese della prevenzione del tumore al seno, quanto eventi di questo genere accendano l’attenzione sull’importanza dei controlli preventivi per arrivare in tempo nella diagnosi e cura.

L'iniziativa, che ha visto per l’occasione la riapertura dell’interrato di Villa Spineda Gasparini Loredan chiusa da sei anni, è stata un successo grazie all'impegno del comune di Volpago, rappresentato sabato dal sindaco Paolo Guizzo e dall'assessore Giuliana Livotto; presenti anche Gabriele Geretto Amministratore Delegato del Presidio Ospedaliero “Giovanni XXIII” co-organizzatore della sfilata assieme all'associazione "Un giro in Piazza" con il presidente Massimiliano Sponchiado. A sostenere la 5° sfilata “rosa”, ormai diventata itinerante, il Gruppo Intesa Sanpaolo, l'Azienda Agricola Loredan Gasparini, il Gruppo Giovanile Selva di Selva del Montello con il patrocinio, oltre della Regione Veneto e dell’Aulss2, di ben sei comuni del Montello: Volpago, Trevignano, Montebelluna, Nervesa, Crocetta e Giavera, che hanno dimostrato quanto sia importante per la comunità questa iniziativa.

La presenza del direttore generale dell'Aulss 2, il dottor Francesco Benazzi, è stata particolarmente significativa. Ha elogiato la forza delle donne rosa, riconoscendo quanto essa sia determinante non solo per affrontare la malattia, ma anche per compiere gesti straordinari come questo. Aspetti messi in luce anche dal dottor Pasquale Piazzolla e dal dottor Bernardino Spaliviero della Breast Unit del “Giovanni XXIII”, punto di riferimento senologico di diagnosi e cura anche di molte donne che nell’arco delle 5 edizioni, a Monastier, Treviso, Asolo, Mestre e Volpago, hanno sfilato in passerella.

Matteo Geretto,Doris Feltrin, Giuliana Menegaldo, Michela Bardi e Alessandro Bevilacqua

Gli abiti indossati durante lo spettacolo sono stati gentilmente messi a disposizione da negozi e realtà del territorio, dimostrando una sorprendente solidarietà. La "Sartoria Sociale e Creativa" di Asolo, l'Istituto "Einaudi Scarpa" indirizzo moda di Montebelluna, "Positive" di Montebelluna, la Sartoria "Gabry Eleganza Sartoriale" di Montebelluna, "Altromercato Store" di Treviso, "Ghungroo il richiamo degli angeli" di Treviso, "Abbigliamento Gasparetto" di Povegliano e Ottica Pra Floriani di Nervesa della Battaglia hanno svolto un lavoro dietro le quinte impegnativo affidato alla bravura e sensibilità della stylist Doris Feltrin.

Le 48 donne che hanno sfilato provengono da associazioni rosa del Veneto, tra cui l'associazione "Cafè Coraggio", la cui referente, Michela Bardi, ha ideato e voluto fortemente “La Forza in Passerella” assieme al sostegno di Matteo Geretto, del Presidio Ospedaliero "Giovanni XXIII" e dell’energica Giuliana Menegaldo vice presidente di “Un giro in Piazza” di Monastier. Particolarmente emozionante il momento finale durante il quale le 48 modelle hanno sfilato in gruppo sulle note de “Il Coraggio di andare” magistralmente eseguita dalla cantante trevigiana Alessandra Panizzo.

Anche in questa edizione, presentata da Alessandro Bevilacqua, i proventi dell'evento sono stati devoluti alla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori del territorio, in particolare alla LILT di Montebelluna. Questa donazione, come ha ribadito la coordinatrice della Lilt locale Paola Pietrobon, supporterà il progetto di supporto psicologico per pazienti e familiari, dimostrando che queste donne non solo hanno mostrato la loro forza in passerella ma hanno anche contribuito a migliorare la vita di chi affronta la stessa battaglia contro il tumore al seno. Una determinazione che è un faro di speranza e di cambiamento sociale e culturale.

Un momento della serata-2

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