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Cronaca Nervesa della Battaglia

Ca' della Robinia, condanne per 10 anni e sei mesi

E' arrivato al capolinea oggi 26 settembre il processo di primo grado per lo scandalo della cooperativa che doveva occuparsi di una fattoria sociale. Sentenza di estinzione del reato per sopraggiunta morte nei confronti dell'ex assessore al sociale della Regione Remo Sernaggiotto e prescrizione per Egidio Costa. Gli altri tre imputati invece sono stati ritenuti colpevoli

Quattro anni a Mario Modolo per corruzione, 3 anni e sei mesi a Giancarlo Baldissin per corruzione e bancarotta, 3 anni a Pierino Rebellato anche lui a processo per bancarotta, prescrizione per Egidio Costa e non luogo a procedere per morte dell'imputato nei confronti di Remo Sernagiotto. Con queste condanne si è concluso il processo per lo scandalo di Ca' della Robinia, la "finta" cooperativa sociale che nel 2011 avrebbe beneficiato di una erogazione di circa 3 milioni e mezzo di euro in finanziamenti regionali. La società, che avrebbe dovuto occuparsi di una fattoria sociale e invece venne trasformata in una birreria, sarebbe poi finita in fallimento.

Secondo l'accusa rappresentata dal pubblico ministero Gabriella Cama l'unica ragione per costruire il meccanismo che passava attraverso la costituzione di una cooperativa sociale sarebbe stato quello di "salvare" l'amico e sodale politico di Sernagiotto, che al tempo dei fatti era assessore al sociale della regione (difeso dall'avvocato Fabio Crea) e Modolo, allora dirigente dei servizi sociali (difeso dall'avvocato Cristiana Cagnin), ovvero Giancarlo Baldissin (difeso dall'avvocato Massimo Benozzati), facendogli vendere nel 2012 l'immobile del Disco Palace di Nervesa, di cui era il proprietario, a un prezzo molto più alto di quello di mercato.

Per l'accusa inoltre Ca' della Robinia non era inoltre una struttura che potesse essere accreditata per le attività di fattoria sociale. Dichiarato invece prescritto nelle udienze precedenti il reato di truffa aggravata, che riguardava, insieme alla corruzione, Modolo, Baldissin e Sernagiotto. I primi due sono stati condannati a ripagare il “prezzo” della corruzione, ovvero 63 mila e ottocento euro. Il risarcimento per la Regione Veneto, costituitasi come parte civile, verrà quantificato in un distinto procedimenti civile.

«Siamo rimasti nel processo per affermare la totale estraneità dai fatti di Remo Sernagiotto - commenta l'avvocato Fabio Crea - ma il dispositivo non dice nulla a riguardo. Aspettiamo di leggere le motivazioni nelle quali le nostre posizioni potrebbero essere maggiormente esplicitate».

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