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Cronaca Carbonera

Senato imbrattato da attivisti del clima, condannato un trevigiano

Davide Nensi, 24enne di Carbonera, insieme a due compagni di Ultima Generazione il 2 gennaio scorso aveva compiuto un atto simbolico sporcando i muri esterni di Palazzo Madama con della pittura lavabile. Il processo si è concluso con una sentenza a otto mesi con la condizionale ma con i benefici legati al pagamenti di una provvisionale di 60 mila euro

Il giudice del Tribunale di Roma ha condannato ieri 5 marzo Davide Nensi, trevigiano di 24 anni residente a Carbonera ma che vive a Catania, insieme alla 27enne romana Laura Paracini e al 20enne viareggino Alessandro Salis, a otto mesi con la condizionale per imbrattamento e danneggiamento aggravato. Il 2 gennaio scorso Davide e i suoi compagni avevano lanciato contro i muri di Palazzo Madama, la sede del Senato, una pittura arancione lavabile (il colore era scivolato giù dalle pareti e i lavori di ripristino erano durati circa mezz'ora) per protestare contro il "collasso climatico".

La concessione del benficio è stata però subordinata però al pagamento della provvisionale concessa alle parti offese - il Senato e il Comune di Roma - pari a 60 mila euro. Contro la Procura capitolina, che aveva chiesto 1 anno di reclusione senza la sospensione, la difesa dei tre ragazzi (assistiti dall'avvocato Cesare Antetomaso) è riuscita a "strappare" l'attenuante di aver agito per una causa dall'alto significato morale. Il difensore, dopo la lettura del dispositivo, ha preannunciato che ricorrerà in Appello.

Il 3 gennaio scorso Nensi e gli altri erano stati arrestati dopo aver gettato la "vernice" contro i muri esterni del Senato. "Ha vinto la forma piuttosto che la sostanza - commenta Davide - secondo me il giudice si è sentito in obbligo di emettere quel tipo di sentenza. La verità è che noi abbiamo dimostrato pacificamente come è garantito anche dalla nostra Costituzione, non abbiamo disturbato nessuno e il danno, se di danno si può parlare, è stato davvero minimo. Al contrario dei problemi che l'atteggiamento sordo del nostro come di altri governi sta producendo sul clima. Non parlo dei grandi mutamenti che avvengono su scala planetaria ma di quello che la popolazione del nostro Paese si trova oramai a vivere quotidianamente: le ondate di calore, le alluvioni improvvise, la siccità. Sono tutte conseguenze di una politica miope che ci sta portando all'autodistruzione".

Un passato come liceale al Leonardo da Vinci, tre anni trascorsi a Padova dove si era iscritto ad Astronomia, Davide Nensi ha compiuto una scelta di vita radicale non del tutto supportata dalla famiglia. "Ci sono state delle discussioni quando ho deciso di lasciare la facoltà - spiega - ma i miei genitori mi sostengono in questa che è più di una battaglia e che io vivo come una questione di vita o di morte. Non sono sempre d'accordo sui metodi utilizzati da Ultima Generazione ma mi sono sempre stati accanto. Il fatto che mia madre fosse ieri in Tribunale è una grande dimostrazione di vicinanza". "Non pagheremo la cifra a cui siamo stati condannati - ha detto Davide dopo la fine dell'udienza, tenutasi nel pomeriggio - la troviamo ingiusta perché l'atto era puramente dimostrativo, non ha interrotto i lavori dell'Aula e comunque la pittura, come dimostrano i video che sono stati mostrati alla corte, era del tutto lavabile. Io, come anche gli altri miei compagni, viviamo con il minimo indispensabile grazie alla donazioni che riceve Ultima Generazione. Pagare la provvisionale non è tanto e solo una questione economica quanto di principio".

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