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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca Cessalto

Incidente mortale alla "Corvezzo": la Procura dispone l'autopsia, indagato il titolare

Mercoledì la morte di Dritan Mecaj, operaio 43enne di origini albanesi. Iscritto nel registro degli indagati per l’ipotesi di reato di omicidio colposo il legale rappresentante della società, Giovanni Corvezzo, 41 anni

L’esame sarà effettuato il 21 dicembre: l’operaio, 43 anni, di origini albanesi ma da tempo residente a Cessalto, è morto asfissiato manutentando una cisterna per il vino. Il Pubblico Ministero della Procura di Treviso dott.ssa Barbara Sabattini, titolare del procedimento penale per l’ennesima morte bianca, quella di Dritan Mecaj, l’operaio di 43 anni deceduto mercoledì 14 dicembre nell’azienda agricola vitivinicola Corvezzo Winery di Cessalto, ha iscritto nel registro degli indagati per l’ipotesi di reato di omicidio colposo il legale rappresentante della società, Giovanni Corvezzo, 41 anni, di Oderzo: un atto dovuto anche per consentirgli di nominare eventuali consulenti di parte per gli accertamenti tecnici non ripetibili.

Il Sostituto Procuratore, infatti, ha disposto anche la perizia autoptica sulla salma del lavoratore, di origini albanesi ma residente da oltre vent’anni a Cessalto (Tv), e da altrettanti dipendente della Corvezzo, per stabilire le cause del decesso e confermare il suo stretto nesso di causa con l’attività di manutenzione dell’autoclave svolta dalla vittima: Mecaj sarebbe morto per asfissia a causa delle esalazioni di residui di vino presenti all’interno di un silos che stava pulendo.

L’incarico sarà conferito mercoledì 21 dicembre 2022, alle ore 10, negli uffici della Procura della Marca, al medico legale dott. Antonello Cirnelli, che poi procederà a seguire con l’esame. Alle operazioni peritali parteciperà, come consulente tecnico di parte, anche il medico legale dott.ssa Alessandra Rossi messa a disposizione da Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini a cui, attraverso l’area manager veneto Riccardo Vizzi, si sono rivolti per essere assistiti, fare piena luce sulla tragedia e tutte le responsabilità e per ottenere giustizia, i familiari del lavoratore, che ha lasciato in un dolore immenso la moglie, un figlio di soli 11 anni e cinque fratelli, due dei quali residenti a Motta di Livenza, sempre nel Trevigiano, gli altri tre in Albania.

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