Si fingevano postini per rubare nelle case degli anziani: padre e figlio in tribunale
Due giostrai opitergini hanno patteggiato in Tribunale una condanna dopo aver risarcito in denaro le loro vittime. A loro carico 17 truffe per un totale di 12mila euro
ODERZO Si è conclusa con un patteggiamento a 2 anni con il beneficio della condizionale e 2300 euro di multa per il figlio e 3 anni e 2 mesi, oltre a 1500 euro di multa, per il padre che si è addossato tutta la colpa, la vicenda dei due finti postini che tra il 2015 e il luglio 2016 hanno messo a segno almeno 17 furti in case di anziani tra il trevigiano, il bellunese, il veneziano e il pordenonese.
Il duo infatti, presentandosi di casa in casa come operatori di Poste Italiane, chiedeva a chi trovava in casa (generalmente donne ultraottantenni sole) di mostrare loro il denaro magari appena ricevuto in posta per la pensione, per controllarne l'autenticità. Come però riporta "il Gazzettino", i due malviventi non erano in realtà postini, ma giostrai residenti a Oderzo. Quindi, nel momento in cui ricevevano i soldi, con la scusa di avere in auto i macchinari per le operazioni richieste, si allontanavano e poi si dileguavano in pochi minuti. Moltissimi i colpi messi a segno con questo modus operandi, per un bottino che è stato stimato in almeno 12mila euro.
A porre fine a questa girandoli infinita di truffe erano stati però i carabinieri di Cortina coordinati nelle indagini dal Pm Marco Faion. I due erano stati infatti fermati, con il padre che per primo finì in carcere e poi ai domiciliari, mentre per il figlio fu subito disposto l'obbligo di dimora nel comune di Roncade. Difesi successivamente dagli avvocati Pasqualin e Crea di Treviso, i due (il 21enne S.R. e il 52enne E.R.) hanno infine chiuso la vicenda davanti al giudice dopo aver inviato il denaro per il risarcimento alle loro vittime.