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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Conegliano

Delitto di Conegliano, dissequestrato il presunto compenso per l'omicidio

Venticinquemila euro era, secondo gli inquirenti, la cifra da dividere tra gli esecutori materiali e un mediatore per l'uccisione di Margherita Ceschin, la 72enne trovata morta il 24 giugno nel suo appartamento di via XXVIII Aprile a Conegliano. Ma quel denaro, trovato nella disponibilità di una donna dominicana, si sarebbe scoperto essere in realtà l'importo di un assegno divorzile "un tantum" relativo alla fine del matrimonio della donna

Sarebbe stata incaricata di distribuire 25 mila euro tra i presunti autori materiali del delitto di Margherita Ceschin - il dominicano Sergio Lorenzo, il fratello di lui e una terza persona (questi ultimi ancora in fuga), l'altro mediatore Juan Maria Guzman. A provarlo sarebbero stato non solo il trasferimento dei soldi che all'improvviso comparivano nel suo conto corrente (tramite un bonifico) ma soprattutto le intercettazioni ambientali di una conversazione tra Dileysi Guzman Lorenzo, la 32enne compagna dell'ex marito della vittima Enzo Lorenzon e considerata insieme all'uomo la mandante dell'assassinio, e proprio Sergio Lorenzo. Ma quel denaro non avrebbe nulla a che fare con l'omicidio Ceschin: E.L.R., anche lei dominicana, l'avrebbe ricevuto a titolo di assegno divorzile "una tantum" dall'ex coniuge italiano con il quale aveva firmato l'accordo di divorzio. Per questo, nelle scorse settimane, il pubblico ministero Anna Andreatta ha dissequestrato la somma che è quindi tornata nella disponibilità della donna.

L'inchiesta sulla morte della 72enne, uccisa la sera del 23 giugno scorso nel suo appartamento di via XXVIII Aprile a Conegliano, subisce apparentemente un colpo non da poco. Questi sviluppi, emersi nei giorni precedenti alla decisione del Tribunale del Riesame che il 25 luglio scorso aveva confermato per Lorenzon, Lorenzo e Juan Maria Guzman la misura cautelare in carcere, non solo sembra togliere dall'indagine E.L.R. (difesa dall'avvocato Paolo Bottoli) ma fa venire meno, per stessa ammissione degli investigatori, quanto sarebbe stato concordato economicamente fra i protagonisti di questa oscura vicenda per l'esecuzione dell'assassinio.

Nelle conversazione carpita fra Sergio Lorenzo e Dileysi Guzman (finita anche lei dietro le sbarre e scarcerata dai giudici del Tribunale della Libertà lo scorso 11 agosto), l'uomo avrebbe parlato di grosse somme di denaro e di come queste avrebbero dovuto essere distribuite: 10 mila euro per lui, 15 mila per gli altri due. Ma la verità è E.L.R. Aveva sottoscritto un accordo di divorzio con un uomo italiano che sarebbe casualmente conoscente di una delle persone indagate dalla Procura di Treviso. Sentito dai due sostituti che si occupano del caso, il pubblico ministero Anna Andreatta e Michele Permunian, l'ex marito della dominicana conferma la circostanze: quei soldi erano stati pattuiti a seguito della fine del matrimonio e pagati regolarmente entro la data in cui avrebbero dovuto essere versati.

Intanto oggi, 5 settembre, ha giurato Giovanni Barbuti, il perito nominato dal giudice per le indagini preliminari Marco Biagetti e incaricato di effettuare, con la formula dell'incidente probatorio, un esame clinico che dica se le condizioni di Enzo Lorenzon siano o meno compatibili con il regime carcerario. La visita di Barbuti si svolgerà il 18 settembre prossimo. Il medico avrà poi sessanta giorni per il deposito.

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