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Cronaca Spresiano / Via Nazionale, 2

In 500 per i funerali del piccolo Eduard: «Era pura espressione d'amore»

Venerdì 17 febbraio l'addio al piccolo di 4 anni morto nel terribile incidente di sabato scorso sulla Pontebbana. La mamma, sopravvissuta allo schianto, è arrivata in sedia a rotelle spinta dal padre del piccolo. Al termine della cerimonia palloncini rossi a forma di cuore sono stati liberati in cielo. Cerimonia struggente

Venerdì pomeriggio, 17 febbraio, Spresiano si è stretta in un lungo e commosso abbraccio intorno alla famiglia del piccolo Eduard Bressaglia, morto sabato scorso, a soli 4 anni, in un tragico incidente lungo la Pontebbana.

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Nicole, la madre del piccolo, era alla guida dell'auto quando un improvviso colpo di sonno l'aveva fatta sbandare contro un platano a lato strada. Nell'impatto, violentissimo, il piccolo Eduard ha perso la vita. Inutili i soccorsi arrivati poco dopo sul luogo dell'incidente. Madre e figlio avevano passato la notte precedente senza dormire a causa della bronchite che aveva colpito Eduard. Sabato mattina Nicole aveva portato il figlioletto in pronto soccorso ma, sulla strada del ritorno, era avvenuta la tragedia.

Venerdì pomeriggio, alle ore 15, l'arrivo del feretro davanti alla chiesa parrocchiale di Spresiano. Circa 500 le persone presenti alla cerimonia, celebrata dal parroco di Spresiano, don Giuseppe Viero. Tra queste il sindaco Marco Della Pietra, ma anche il primo cittadino di Treviso, Mario Conte, e l'assessore al Bilancio Christian Schiavon in segno di vicinanza al papà del piccolo, Moreno Bressaglia, conosciuto per essere il gestore del Caffè delle rose in piazzale Burchiellati. Impossibile trattenere le lacrime, troppo grande il dolore per la scomparsa del piccolo. Al termine della cerimonia i presenti hanno liberato in cielo decine di palloncini rossi a forma di cuore. La nonna è rimasta a lungo abbracciata al feretro del nipotino prima che l'autobara partisse alla volta del crematorio.

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L'omelia

Don Giuseppe ha ricordato il piccolo con queste parole: «Eduard era pura espressione d'amore, oggi siamo distrutti e lacerati ma sappiamo che il Signore non lo abbandonerà. In noi resta l'incredulità, lo scandalo: com'è possibile sia successa una tragedia simile? Anche se il cuore piange lui ora è nell'amore di Dio. Pur essendo un bambino di soli 4 anni, Eduard sapeva essere uno stupendo frutto d'amore, un dono per tutti i suoi cari. Noi, dal canto nostro, dobbiamo impegnarci ad amare sempre di più e onorare al massimo la vita. Il dono ultimo di Eduard è proprio questo: ricordate quanta gioia ho suscitato nei miei cari in un'esistenza così breve. Pur con il cuore segnato da una sofferenza senza confini dobbiamo ringraziare il Signore per averci dato Eduard e per lenire la nostra sofferenza in un momento difficile come oggi. Un giorno ci ritroveremo tutti insieme».

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