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Cronaca Gorgo al Monticano / Via Sant'Antonino

Tragedia di Gorgo, spunta un testimone oculare dello schianto

Negli atti d'indagine sono riportate le dichiarazioni del guidatore di una vettura che, la sera del 5 marzo, precedeva le due macchine con alla guida Mikele Tatani e Gezim Qerosi, indagati dalla Procura per l'omicidio stradale di Eralda Spahillari e Barbara Brotto. L'uomo avrebbe riferito di essere stato sorpassato dalla Polo di Qerosi e aver sentito un rumore fortissimo. Dal fascicolo dell'inchiesta è emerso anche che i due regazzi non avevano bevuto o assunto sostenze stupefacenti

Un "doppio" sorpasso, poi il rumore dello schianto, con pezzi della Bmw 420, che terminerà la propria corsa contro un albero, che colpiscono una terza macchina. Nelle carte dell'inchiesta sul terribile incidente che il 5 marzo, a Gorgo al Monticano, lungo via Sant'Antonino che è la strada che collega Motta di Livenza con il piccolo comune trevigiano e costato la vita a Eralda Spahillari, una diciannovenne di origini albanesi, e Barbara Brotto, diciassettenne di Rustignè di Oderzo, spuntano nuove dichiarazioni di un testimone oculare del sinistro.

L'uomo, che era la volante di un'auto che precedeva sulle stessa carreggiata di marcia le vetture con alla guida il 19enne Mikele Tatani e il coetaneo Gezim Qerosi, i due giovani indagati dalla Procura di Treviso per omicidio stradale (a Qerosi e agli altri a bordo della sua macchina la Procura potrebbe contestare anche il reato di omissione di soccorso), ha raccontato agli inquirenti di essere stato sorpassato dalla Volkswagen Polo di Qerosi e di aver quasi allo stesso tempo sentito il rumore di quello che sarebbe risultato essere lo schianto. La Polo avrebbe continuato per qualche centinaio di metri prima di fermarsi e tornare indietro.

Secondo queste dichiarazioni inedite la dinamica dell'incidente assumerebbe dei contorni più chiari: quando Qerosi avrebbe tentato di sorpassare la vettura del testimone la Bmw sarebbe stata in realtà già sulla sinistra ed è a quel punto che sarebbe avvenuto il contatto che, presumibilmente, l'ha fatto finire fuori strada. L'impatto, che ha lasciato delle tracce evidenti sulla carrozzeria della Polo, producendo anche il distacco dello specchietto retrovisore sinistro dalla macchina guidata dal 19enne, sarebbe avvenuto quando Tatani era già in fase di sorpasso a una velocità di circa 140 chilometri all'ora, almeno 90 chilometri oltre il limite, che in quella strada è fissato a 50.

Eralda Spahllari e Barbara Brotto

Quello che è successo negli attimi successivi allo schianto (che non sarebbe stato particolarmente violento perché la Polo non esce a sua volta di strada, tanto che il sorpasso dell'auto del testimone avviene senza problemi) potrà essere stabilito soltanto dalla ricostruzione cinematica, le cui operazioni inizieranno, con la formula dell'incidente probatorio, lunedì 22 maggio. La procedura sarà ripetuta per altre due importanti perizie: una sulla capacità di Mikele Tatani di affrontare un processo (il ragazzo è fuori pericolo ma sulle sue condizioni mentali resta ancora un punto di domanda) l'altra sui telefonini sequestrati all'autista della Bmw e a Qerosa, con l'intento di stabilire se uno degli apparecchi fosse in un uso negli istanti dello schianto.

Una cosa però è certa: né Mikele né Gezim avevano assunto droghe o si trovavano al volante in stato di alterazione da alcol. Gli esami, a cui sono stati sottoposti (per quanto quello sul consumo di bevande alcoliche sia stato condotto su Qerosi parecchie ore dopo l'incidente) hanno dato infatti esito negativo.

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