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Cronaca Gorgo al Monticano

Condominio va a fuoco a Gorgo, in due finiscono davanti al giudice

Si tratta di Zanchetta Aurelio, 79 anche lui di Gorgo (contitolare della ditta Costruzioni Zanchetta, che era proprietaria e costruttrice dell'edificio) e Giancarlo Casetta, 67 anni, il direttore dei lavori archittetonici. Loro sarebbe la colpa, secondo la Procura di Treviso, del malfunzionamento di una canna fumaria posta nei pressi del tetto ventilato

Il 20 dicembre del 2019, in via Petrarca a Gorgo al Monticano, scoppiò un imponente incendio divampato in un condominio, che distrusse tre appartamenti e costrinse ventiquattro famiglie a evacuare l'immobile. Il fuoco si era scatenato nel sottotetto e le fiamme invasero i locali  presenti all'ultimo piano della struttura. Il rogo fu spento solo dopo parecchio ore grazie all'intervento dei vigili del fuoco da Treviso, Motta di Livenza, Conegliano, Montebelluna, San Donà di Piave e Mestre.

Quei fatti hanno dei presunti responsabili: si tratta di Zanchetta Aurelio, 79 anche lui di Gorgo (entrambi titolari della ditta Costruzioni Zanchetta, che era proprietaria e costruttrice dell'edificio) e Giancarlo Casetta, 67 anni, il direttore dei lavori archittetonici. Loro sarebbe la colpa, secondo la Procura di Treviso, del malfunzionamento di una canna fumaria posta nei pressi del tetto ventilato. Oggi, 23 marzo, davanti al gup Carlo Colombo si è svolta l'udienza preliminare del procedimento in cui i due sono accusati di incendio. Giancarlo Casetta ha chiesto di essere giudicato in abbreviato e per questo il giudice ha aggiornato l'udienza al prossimo 24 ottobre.

Secondo quanto emerso dalle indagini sarebbe stato un errore di progettazione della canna fumaria, oltre al materiale utilizzato, a scatenare l'incendio. La canna infatti, invece di essere costruita in maniera verticale, avrebbe previsto, all'altezza del camino, una sorta di "s". Le ceneri e i prodotti della combustione, nel corso degli anni, si sarebbero accumulati all'altezza della derivazione, prendendo letteralmente fuoco. Il materiale di costruzione avrebbe fatto il resto.

Fortunatamente nessuno era rimasto ferito, ma inizialmente tutto lo stabile e persino alcune case limitrofe erano stati evacuati per sicurezza. Alla fine 24 le famiglie erano state costrette ad abbondonare la casa e avevano dovuto trovare una temporanea soluzione abitativa differente vista l'inagibilità delle strutture di copertura. 

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