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Cronaca Sant'Antonino / Piazzale dell'Ospedale

Ulss 2, psicologa minacciata con un proiettile sulla scrivania: «So dove abiti»

Il grave episodio ai danni di un'operatrice dell'azienda sanitaria trevigiana, minacciata da un uomo a cui era stato vietato di avvicinarsi a moglie e figli. La contromisura dell'Ulss 2: «Vigilantes in ospedale e nei consultori a tutela del personale»

Minacce di morte, oltre che verbali, ai danni di una psicologa dell'Ulss 2: un caso gravissimo di violenza sul lavoro avvenuto pochi mesi fa e, ancora una volta, ai danni di una donna. Se ne è parlato lunedì 27 novembre durante l'appuntamento formativo organizzato dalle sigle sindacali di Cgil, Cisl e Uil Treviso all'auditorium del Ca’ Foncello per far conoscere gli strumenti di tutela e prevenzione contro la violenza sul lavoro, con focus dedicato alla violenza di genere.

La vicenda

Protagonista della terribile vicenda una psicologa, operatrice dell'azienda sanitaria trevigiana, che lavora in uno dei distretti della provincia, non a Treviso. Nei mesi scorsi è stata lei a seguire il caso di un marito e padre di famiglia violento a cui era stato impedito di vedere moglie e figli per ragioni di sicurezza. La psicologa aveva il compito di comunicare all'uomo il provvedimento. Non volendo perdere moglie e figli, il marito ha perso la ragione e ha aggredito l'operatrice dell'Ulss 2, prima a parole con minacce come: "So dove abiti". Poi il gesto più grave, denunciato anche dai sindacati: l'uomo ha lasciato sulla scrivania della psicologa un proiettile, chiara minaccia di morte. A quel punto l'azienda sanitaria si è attivata, informando dell'accaduto l'ufficio legale per tutelare la dipendente, visibilmente sconvolta per l'accaduto. Nelle settimane successive la situazione è stata tenuta costantemente monitorata e, fortunatamente, non si sono registrate ulteriori minacce ai danni dell'operatrice. 

Vigilantes in ospedali e consultori

«Un episodio devastante» lo ha definito il direttore generale dell'Ulss 2, Francesco Benazzi. «Il caso sta venendo seguito dal nostro ufficio legale e abbiamo provveduto a segnalarlo alle autorità, avviando anche un'indagine interna. Come contromisure ho firmato di recente una delibera per aumentare la presenza dei vigilantes non solo all'interno dei nostri ospedali ma anche nei consultori della provincia, proprio per tutelare il più possibile il personale saniario. La convenzione stipulata prevede che un operatore in difficoltà possa richiedere l'intervento di un vigilante che, durante gli appuntamenti considerati più "a rischio" piantonerà l'ingresso dell'ambulatorio, sempre pronto a intervenire in caso di bisogno durante il colloqui effettuati dai nostri operatori. La Neuropsichiatria e i consultori sono gli ambienti più a rischio da questo punto di vista: nei consultori i vigilantes interverranno a chiamata» conclude Benazzi.

I sindacati

«Purtroppo le minacce di morte con una pallottola ai danni di un dipendente dell'Ulss 2 non sono l'unico caso di violenza sul lavoro registrato negli ultimi mesi - spiegano i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uilt Treviso -. Le aggressioni al personale sanitario, soprattutto in pronto soccorso, stanno continuando anche se in modo minore nelle ultime settimane. Fatti molto gravi per i quali già da tempo abbiamo chiesto all'Ulss 2 un maggiore impegno nei confronti dei lavoratori. Una Ulss che eroga salute ai cittadini deve erogare in primis salute e benessere nei confronti dei suoi operatori e dipendenti».

Mauro Visentin, segretario generale di Cgil Treviso, aggiunge: «La domanda è: andiamo verso una società dove ognuno si fa giustizia da solo o proviamo a rimettere al primo posto solidarietà, accoglienza e aiuto verso il prossimo? Oggi ci siamo riuniti al Ca' Foncello perché negli ultimi tempi le aggressioni al personale sanitario sono state troppe, sia verbali che fisiche. Il tema della disparità di genere non è l'unico, la violenza sui luoghi di lavoro va combattuta in ogni suo aspetto attraverso prevenzione e solidarietà verso i lavoratori più in difficoltà».

«Purtroppo stanno aumentando i fenomeni di aggressione e di violenze - chiude il Segretario generale di Cisl Belluno Treviso, Massimiliano Paglini - aumentano le aggressioni da parte di utenti verso il personale medico e infermieristico, come quelle di studenti verso i docenti, per questo oggi abbiamo provato a dare, oltre a strumenti e informazioni utili anche un segnale forte a istituzioni e politica che devono aumentare presidi e controlli a tutela delle persone che lavorano nella sanità, come nelle case di riposo, nelle scuole come in tutta la pubblica amministrazione ma anche nei servizi privati. Nessun settore è immune da violenze e molestie nell’ambito del rapporto di lavoro così come ci sono settori che hanno più contatti cin il pubblico che stanno vedendo crescere aggressioni e violenze verso inermi lavoratori solo intenti a svolgere le proprie mansioni con responsabilità e dedizione. La strada per formare cittadini responsabili e rispettosi di ogni persona è lunga ed impervia quanto quella di coltivare e far crescere la cultura della parità con percorsi formativi aggiuntivi e potenziati che prevedano anche la individuazione del ‘rischio violenze e molestie’ tra quelli da prevenire in ambiente di lavoro. Solo se saremo capaci di raggiungere l’obiettivo della parità potremo sperare di combattere la cultura del maschilismo, del machismo, della prevaricazione, dell’abuso».

Incontro al Ca' Foncello

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All’incontro organizzato lunedì mattina dai sindacati hanno preso parte: la consigliera provinciale di parità, Tiziana Botteon, il responsabile dell’area vigilanza dell’Ispettorato territoriale del lavoro di Treviso, Andrea De Lena e la funzionaria ispettiva Lucia Patti che hanno affrontato il significato di discriminazione nei luoghi di lavoro e la convalida delle dimissioni delle lavoratrici madri e dei padri. Intervenuti anche gli avvocati Favretto, Angonese, Cavinato, Manfron e Boschetto dello Studio Legale ACM per parlare delle varie casistiche di aggressione, la psicologa Fulvianna Furini sulla gestione dello stato emotivo e psicologico nei casi di molestie, e i segretari generali di Cgil Treviso, Mauro Visentin, e Uil Treviso, Gianluca Fraioli.

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