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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca Mogliano Veneto / Via Marignana

«Voglio vedere mamma e papà»: Marta si risveglia, è la fine dell'incubo

Dopo due delicate operazioni la 26enne aggredita lunedì pomeriggio in via Marignana a Mogliano Veneto è stata risvegliata dal coma farmacologico in cui si trovava. Il 15enne che l'ha aggredita sarà probabilmente sentito in udienza venerdì prossimo

È stata risvegliata dal coma farmacologico in cui era tenuta da due giorni, nel reparto di rianimazione dell'ospedale Ca' Foncello di Treviso, Marta Novello, la 26enne accoltellata due sere fa da un 15enne a Marocco di Mogliano, in via Marignana. La donna è cosciente e ha parlato con i genitori. «Voglio vedere mamma e papà»: queste sono state infatti le sue prime parole. E' probabile che già nelle prossime ore Marta venga ascoltata dagli investigatori dell'Arma dei carabinieri, su delega del tribunale per i minori di Venezia.

Intanto il 15enne arrestato per tentato omicidio, assistito dall'avvocato Matteo Scussat, sarà probabilmente interrogato venerdì prossimo dal magistrato della Procura per i minori di Venezia, Giulia Dal Pos. Il giovane, stando a quanto riferito al suo legale, avrebbe chiesto informazioni sulle condizioni della ragazza, spiegando che voleva semplicemente rapinarla. Dagli investigatori trapela intanto una smentita circa l'eventuale stato psicofisico alterato del 15enne che non sarebbe stato sotto effetto di droghe. Si scava per trovare un legame tra i due, aggressore e aggredita: per questo motivo i carabinieri dell'Arma hanno sequestrato a casa del 15enne il suo smartphone ed il suo pc portatile.

In una piccola comunità come quella di Marocco in cui tutti si conoscono, sono in molti a conoscere bene sia Marta che il ragazzo. «Quando era in prima media, per un paio di volte, gli ho dato delle ripetizioni» racconta ad esempio Andrea Ozochinze, 23 anni. «Era tranquillo, sempre solare: questa cosa che è successa mi ha sconvolto, non può esserci una giustificazione».

La nota dell'avvocato Scussat

«Premetto che sono le prime dichiarazioni che rendo sulla vicenda -spiega l'avvocato Scussat- Sono intervenuto nel processo come difensore di fiducia. Ho incontrato il ragazzo in caserma dopo l'arresto. In questa sede non abbiamo avuto ne' modo ne' tempo per un confronto sereno sui fatto occorsi. Conseguentemente in mia presenza non ha reso akcuna dichiarazione. Il confronto c'è stato ieri mattina presso il centro di prima accoglienza minori nel carcere di Treviso. Il ragazzo ha ricostruito la vicenda, abbiamo parlato del movente e della dinamica dei fatti. Ci incontreremo nuovamente in vista del giudizio di convalida dell'arresto. Prima di tale udienza non rilascerò alcuna dichiarazione. Ho dei doveri deontologici e devo salvaguardare l'interesse del minore. I processi si fanno in tribunale. Chiedo di rispettare questa posizione. Posso solo commentare quanto mi è stato riferito dai carabinieri e quanto leggo sui mezzi d'informazione. Si parla di una rapina, anche se vi sono aspetti di atipicità della condotta che sfuggono all'ordinarietà. Quale che sia il movente o l'evento scatenante, modalità e circostanze dell'azione fanno pensare ad un disagio, ad un disturbo che andrà indagato. La famiglia è scossa, chiusa nel dolore, esprime viva preoccupazione per le condizioni di salute di Marta e vicinanza alla sua famiglia».

Acampora: «Marcisca in galera»

«Venti coltellate a Marta Novello. Si comincia a capire di più del profilo dell'aggressore minorenne -scrive sulla sua pagina Facebook il consigliere comunale trevigiano, Davide Acampora- E' un bulletto, abbandonato appena nato dal padre nigeriano e cresciuto con madre italiana...Una vita molto difficile....Gioca a pallone, "un bravo ragazzo" dice il suo allenatore. Era sotto effetto di droghe... È tutto così commovente... È tutto così triste... Adesso comincia la pantomima "del poverino ha avuto un'infanzia infelice"?! A me non fa pena e sinceramente odio questo atteggiamento che cerca di evidenziare gli aspetti infelici della vita di un criminale come per giustificarne il folle gesto! Poverino una cippa! Per me è un assassino! Quante ragazze e ragazzi hanno avuto un'infanzia infelice ma non vanno in giro ad accoltellare il prossimo? Quante ragazze e ragazzi hanno subìto violenze domestiche, hanno visto la povertà, hanno sofferto ma sono persone che si impegnano nella vita o si comportano "semplicemente bene"? Mah. Sono sconcertato. Prego per Marta e mi auguro possa farcela. Ora si trova in terapia intensiva con un polmone perforato. Il bulletto minorenne poverino deve marcire in carcere fino a quando avrà la barba lunga 1 metro!».

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