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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Monastier di Treviso

Rapina alla discoteca "Casa di caccia", 20enne condannato e accompagnato in carcere

L'episodio di violenza è avvenuto nella notte del 3 ottobre 2021. Il giovane si era appropriato della felpa di una delle sue vittime ed era stato incastrato dalle indagini dei carabinieri: si era vantato dell'episodio con alcuni videomessaggi agli amici. Il suo complice, un 22enne, era finito in manette la sera stessa

Nella notte del 3 ottobre 2021, con un complice, si era reso protagonista di una violenta rapina ai danni di quattro ragazzi all'esterno dalla discoteca "Casa di caccia" di Monastier. Per quell'episodio un 20enne residente nel coneglianese è stato condannato dal tribunale di Treviso e, nei giorni scorsi, accompagnato nel carcere di Santa Bona dai carabinieri: il giovane dovrà scontare una pena residua di 2 anni e 9 mesi di reclusione per rapina aggravata in concorso e lesioni personali aggravate. La sera dell'aggressione, durante la quale i due rapinatori, armati di coltello, si erano fatti consegnare denaro e preziosi dalle loro vittime, i militari avevano subito arrestato un 22enne di origini marocchine ma nato nel bellunese. Il 20enne è stato identificato dagli investigatori solo nel maggio 2022. A tradirlo era stata la sua vanità: dopo il colpo ha indossato una felpa, parte del bottino, e aveva inviato ad un amico un breve videomessaggio per vantarsi del "trofeo" ottenuto grazie alla sua azione criminale. Nel corso di una perquisizione i carabinieri di Treviso hanno trovato sia la refurtiva che il filmato, ancora presente nella memoria del suo smartphone.

Fondamentale anche il racconto di due delle vittime, un 18enne ed un 17enne, che la sera della rapina hanno riferito di essere stati poco prima avvicinati da un gruppo di 8-10 ragazzi due dei quali, con fare minaccioso, avevano intimato al maggiorenne di far provare loro la felpa griffata che indossava, gli avevano puntato contro un coltello a serramanico e l’avevano poi spintonato violentemente contro una ringhiera atterrandolo con uno sgambetto e provocandogli una ferita al gomito. Stessa sorte era toccata all’amico 17enne, buttato a terra, colpito al capo con un calcio (per il quale gli è stato successivamente diagnosticato un trauma cranico) e derubato del portafoglio che conteneva pochi spiccioli.

Il 22enne è stato trovato poco distante, accovacciato dietro una siepe: in tasca aveva una parte del denaro appena sottratto, ma anche un orecchino con brillantini che apparteneva ad un 15enne. Il gioiello gli era stato sottratto dagli aggressori con violenza, sempre nei pressi del locale, sotto la minaccia di un coltello. Un altro ragazzo aveva strappato dal collo dello stesso giovanissimo anche una collanina del valore di 90 euro. Il 20enne era invece riuscito a dileguarsi, facendo perdere le proprie tracce prima dell'arrivo delle pattuglie dei militari.

Le successive indagini, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Treviso, hanno permesso di identificare il complice del 22enne: il 20enne è stato riconosciuto, in particolare, come colui che aveva intimato di consegnare la felpa ai due giovani impugnando il coltello e premendolo contro la pancia di uno dei due e che aveva partecipato anche all’aggressione del 15enne rapinato di orecchino e collana.

"E’ emersa dalle indagini" aveva scritto il magistrato nel dispositivo "l’allarmante pericolosità sociale dell’indagato, indiziato anche in relazione ad altre vicende simili: una rissa avvenuta nel settembre 2021 presso un locale di San Fior con ferimento di tre minorenni, un pestaggio avvenuto in un esercizio pubblico di Conegliano nell’ottobre 2021 e alcuni danneggiamenti di negozi e veicoli avvenuti negli ultimi mesi nel Comune di Santa Lucia di Piave. Il giovane indagato, rintracciato nelle ore scorse, si trova ora agli arresti domiciliari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria".

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