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Cronaca Vittorio Veneto

Cadavere riesumato, l'autopsia rivela: «Ferite mortali alla testa»

Renato Fava, 63 anni, ha perso la vita lo scorso 23 settembre all'ospedale di Conegliano. Sul corpo i segni di traumi e ferite alla testa. Nessuna certezza però sulla causa del decesso

Oggi, mercoledì 23 ottobre, alle ore 09.30 presso il cimitero di Ceneda a Vittorio Veneto, è stata riesumata la salma di Renato Fava, il 63enne di Vittorio Veneto, deceduto lo scorso 23 settembre all'ospedale di Conegliano dopo cinque giorni di ricovero.

Gli accertamenti dei Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Vittorio Veneto, scaturiti a seguito delle dichiarazioni delle sorelle del deceduto, hanno fatto emergere che Renato Fava, morto per un'emorragia cerebrale, presentava evidenti ecchimosi alla nuca, alla tempia sinistra e sulla fronte, nonché una frattura delle ossa nasali. Il sospetto è che Renato Fava, la sera del 19 settembre (il giorno prima del ricovero all'ospedale di Vittorio Veneto e del successivo trasferimento a Conegliano), all'esterno di un bar in località Sant'Andrea di Vittorio Veneto, sia stato vittima di un’aggressione che gli ha provocato le lesioni suddette. Per chiarire i dubbi e ricostruire gli ultimi istanti di vita precedenti al ricovero ospedaliero, il P.M. della Procura della Repubblica di Treviso, la dottoressa Gabriella Cama, ritenendo fondati gli interrogativi posti dai Carabinieri di Vittorio Veneto, ha disposto la riesumazione del corpo di Renato Fava ed ha affidato l’incarico per lo svolgimento dell’esame autoptico al medico legale Alberto Furlanetto di Treviso. Dai risultati dell'autopsia è emerso che le lesioni sul corpo dell'uomo sono compatibili con un trauma, ma non si può dire se siano state provocate da una caduta o da un'aggressione. L'unica certezza è che gli ematomi hanno causato una serie di fatali emorragie interne che hanno portato l'uomo alla morte.

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