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Cronaca Nervesa della Battaglia

Sberle e pugni per un debito di 250 euro, 34enne condannato

A.T., un residente a Valdobbiadene, sarebbe il responsabile di una estorsione avvenuta nell'agosto del 2021 a Nervesa della Battaglia ai danni di un uomo che gli doveva la piccola somma di denaro per delle dosi di cocaina non pagate. Assolto invece un 28enne albanese di Caerano San Marco

Sarebbe stato un debito di 250 euro per alcune dosi non pagate di cocaina a scatenare il pestaggio ai danni di un italiano avvenuto nella notte tra il 22 e il 23 agosto del 2021 a Nervesa della Battaglia. La vittima era stata malmenata con calci e pugni e gli sarebbero stati sottratti le chiavi dell'auto, effetti personali e un orologio Rolex del valore di 5mila euro.

Oggi 31 gennaio si sono presentati davanti al gup di Treviso le due persone ritenute responsabili dei fatti, entrambe accuato di estorsione. Si tratta di A.T., un 34enne di Valdobbiadene (difeso dagli avvocati Paolo Salandin e Chiara Pianon) e di E.A., un albanese residente a Caerano San Marco di 26 anni (difeso dall'avvocato Guido Galletti). Alla fine del procedimento, che si è svolto con il rito abbreviato, l'italiano è stato condannato a 3 anni e 4 mesi mentre lo straniero è stato assolto per non avere commesso il fatto.

Il debitore di quella piccola cifra, secondo la Procura, avrebbe dovuto quel denaro all'albanese che per ottenerla avrebbe "assoldato" A.T.. I tre si erano dati appuntamento in un luogo isolato, poi secondo le ipotesi investigative sarebbe avvenuto il pestaggio che aveva provocato alla vittima contusioni al viso e al torace.

E.A. si era presentato spontaneamente ai carabinieri nei giorni successivi al fatto: l'uomo, secondo quanto aveva raccontato, non avrebbe sottratto l'orologio e il portafogli che erano scomparsi ma gli avrebbe ricevuti in "pegno" dal debitore a garanzia del suo impegno a pagare. E aveva restituito tutto alle forze dell'ordine.

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