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Cronaca Ponte di Piave

Delitto di Margherita Ceschin, Dileysi Guzman non è fuggita

La 32enne dominicana, finita in prigione con l'accusa di essere la mandante con il compagno ed ex marito della vittima Enzo Lorenzon dell'omicidio della 72enne uccisa nel suo appartamento di Conegliano, e scarcerata dal Riesame lo scorso 11 agosto si trova in Italia ospitata da conoscenti. A dirlo è il suo difensore, l'avvocato Giuseppe Pio Romano. Il 4 settembre intanto inizieranno le operazioni di repartazione delle tracce biologiche trovate nella casa della anziana uccisa

«E' in Italia, soggiorna da conoscenti. L'autorità giudiziaria sa tutto e lei rimane a disposizione degli inquirenti. Non ha mai pensato di fuggire». Dileysi Guzman Lorenzo, la 32enne dominicana finita dietro le sbarre perchè accusata con il compagno Enzo Lorenzon, 79 anni, di essere la mandante dell'omicidio di Margherita Ceschin, la 72enne uccisa la sera del 23 giugno scorso nel suo appartamento di via XXVIII Aprile a Conegliano, non è affatto scomparsa. A dare la notizia è il suo difensore, l'avvocato Giuseppe Pio Romano, secondo cui la donna, scarcerata dal Tribunale del Riesame di Venezia lo scorso 11 agosto, sarebbe a casa di conoscenti. «I carabinieri sanno esattamente dove è, non c'è stato alcun tentativo di fuga. E' libera e può andare dove vuole all'interno del nostro Paese, essendole stato sequestrato il passaporto».

La notizia della sua "fuga" era emersa clamorosamente lo scorso 15 agosto. Ad accorgersene sarebbero stati proprio gli investigatori che erano andati a controllare l'abitazione di Ponte di Piave dove la 32enne dominicana viveva con Lorenzon. All'inizio era stato paventato il sospetto la Dileysi fosse fuggita in Svizzera, dove vive una sua parente, paese dove non è applicabile il mandato di arresto europeo. Da lì la 32enne avrebbe potuto pianificare una fuga per tornare o al suo paese d'origine o in uno stato del Sudamerica per evitare un'eventuale condanna in Italia.

Il 25 luglio sempre il tribunale del Riesame aveva invece confermato il carcere per Enzo Lorenzon, marito della vittima, Sergio Lorenzo, 38 anni, che gli investigatori ipotizzano sia stato uno degli esecutori materiali del delitto e Juan Maria Guzman, 41 anni, uno dei "mediatori" che sarebbe stato utilizzato per pianificare l'omicidio. I tre, difesi dall'avvocato Fabio Crea, restano quindi per ora rinchiusi nel carcere di Treviso ma un ricorso sarà presentato presso la Corte di Cassazione. Coinvolti nell'inchiesta del nucleo investigativo dei carabinieri di Treviso sono finiti anche i nomi di "Joel", il fratello di Lorenzo, l'altro presunto omicida, e una donna cui sarebbe spettato il ruolo di ricevere il compenso per l'uccisione della 72enne Margherita Ceschin e di dividerlo poi fra i protagonisti del fatto di sangue.

Intanto il 4 settembre sono previste le operazioni di repertazione da parte del Ris di Parma delle tracce biologiche trovate all'interno dell'abitazione della Ceschin e sulla macchina della 72enne.

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