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Cronaca San Vendemiano

Investita da un ubriaco muore precipitando da un cavalcavia, l'omicida verso il patteggiamento

Erano le 2 del mattino della vigilia di natale del 2021 quando Margherita Lotti, una 30enne di Orsago rimasta senza benzina e che si trovava fuori dalla macchina, venne sbalzata di oltre 20 metri dalla sua auto tamponata a propria volta da un veicolo guidato da un 55enne di Conegliano. Il responsabile era al volante in stato di ebbrezza e percorreva la statale 13 di San Vendemmiano al doppio della velocità consentita

Erano circa le due del mattino della vigilia di Natale del 2021 e la macchina della donna, una Citroen C2, era ferma sul bordo della strada, con i fari spenti ma le quattro frecce lampeggianti accese. Era rimasta senza benzina proprio all'altezza del cavalcavia di San Vendemmiano, lungo la strada statale 13 e lei aveva chiesto aiuto ad alcuni amici che l'avevano raggiunta poco dopo per poi, nell’attesa di recuperare un po' di carburante per riavviare l’auto, spostarsi in un vicino parcheggio per non intralciare ulteriormente la carreggiata. La giovane era rimasta sola vicino al veicolo quando un'Alfa Romeo Stelvio, che secondo la perizia cinematica viaggiava ad almeno 100 chilometri all'ora in un tratto in cui il limite è fissato a 50, ha tamponato il mezzo. Per effetto del violento urto la giovane, che si trovava proprio di fronte alla macchina, è stata sbalzata a circa 20 metri oltre il guard rail giù dal cavalcavia, in un fossato laterale alla carreggiata e privo di acqua. Un volo tremendo che le è costato la vita.

A quasi due anni di distanza dal quel tragico incidente costato la vita a Margherita Lotti, una 30enne di Orsago, oggi 28 novembre si è tenuta l'udienza preliminare nei confronti del 55enne di Conegliano che guidava l'Alfa Romeo. L'accusa nei suoi confronti è di omicidio stradale, aggravato dalla velocità e dal fatto che era stato trovato positivo all'alcol test, con un livello di alcol nel sangue che alla prima lettura dava come risultato 1,55 mentre alla seconda 1,43. "Vogliamo giustizia, l'hanno uccisa" è l'appello straziante dei parenti. Ma il 55enne (difeso dall'avvocato Stefano Arrigo) probabilmente chiuderà le sue pendenze con la giustizia con un patteggiamento. L'accordo tra il difensore e il pubblico ministero Valeria Peruzzo deve ancora essere perfezionato ma con ogni probabilità, alla ripresa del procedimento (la prossima udienza è fissata per il 19 marzo) le parti arriveranno ad un applicazione pena che farà sì, contando anche lo sconto di un terzo per il rito, che l'investitore eviti il carcere.

L'assicurazione del coneglianese non ha ancora pagato i familiari di Margherita. Si tratta però solo di un ritardo tecnico: i parenti hanno infatti presentato la richiesta anche in relazione al danno psicologico sofferto dalla madre, che è ancora in cura da uno specialista. La visita medica è stata effettuata da poco e nelle prossime settimane ci si attende la prima offerta risarcitoria.

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