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Cronaca

Servizi per l'impiego, in arrivo in Veneto 50 nuovi operatori

La convenzione Regione Veneto-Anpal destina il personale in carico all’Agenzia nazionale al potenziamento delle azioni nazionali di politica per il lavoro sul territorio regionale

VENEZIA Arrivano 50 nuovi operatori per rafforzare i servizi dei 40 Centri per l’impiego in Veneto. Lo prevede la convenzione siglata a Roma, nella sede del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, tra l’assessore al lavoro della Regione Veneto e il presidente dell’Agenzia nazionale per l’impiego, Maurizio Del Conte, nell’ambito dell’ultima riunione della commissione degli assessori alle politiche per Istruzione Formazione e Lavoro della Conferenza Stato-Regioni con il ministro del Lavoro. La convenzione Regione Veneto-Anpal destina le 50 unità di personale in carico all’Agenzia nazionale  al  potenziamento delle azioni nazionali di politica per il lavoro sul territorio regionale. L’obiettivo dell’accordo è accelerare i processi di sviluppo dei servizi e delle misure di politica attiva del lavoro e dei percorsi di transizione scuola-lavoro per i giovani, secondo le priorità di intervento definite dai programmi operativi regionali e nazionali.

La firma delle convenzioni regionali con Anpal ha fornito l’occasione anche per un bilancio dell’intero mandato del ministero e dei rapporti tra Stato e Regioni in materia di politiche per il lavoro e l’occupazione. “Un rapporto segnato a tratti da toni accesi e posizioni molto critiche come in occasione del referendum costituzionale – ha sottolineato l’assessore al lavoro della Regione Veneto – ma che ha visto anche fasi di piena condivisione, in particolare nella definizione delle priorità date alle politiche attive del lavoro e alle azioni per trovare un nuovo protagonismo nella gestione della ‘piaga’ della disoccupazione”.

Nell’incontro ministro e assessori regionali hanno posto un particolare accento sul progetto che ha visto il Veneto ottenere i migliore risultati a livello nazionale con il programma Garanzia Giovani, che dal 2014 ad oggi ha coinvolto in Veneto 106 mila giovani riuscendo ad offrire al 54 per cento di essi una vera opportunità di impiego. “Il tema del lavoro è stato al centro delle dinamiche politiche e sociali degli ultimi anni – evidenzia la referente delle politiche regionali per il lavoro e la formazione – e tra scenari di crisi, processi di trasformazione, riorganizzazione del settore produttivo e riforme normative con il ministro del lavoro e del welfare, ad onor del vero, ho sempre trovato attenzione, pragmatismo e soprattutto condivisione del comune obiettivo, al di là degli schieramenti politici, di pensare prima di tutto a chi il lavoro l’ha perso o ha difficoltà a trovarlo”.

.“La Regione Veneto ha voluto e saputo in questi anni partecipare ai tavoli – aggiunge l’assessore regionale – e far prevalere l’interesse legittimo di un territorio molto articolato, ad alta intensità manifatturiera. Abbiamo spinto per sostenere le politiche attive anche a fronte delle sirene assistenzialistiche dei fautori degli ‘ammortizzatori per sempre’ o del reddito di cittadinanza, spiegando come  solo stimolando la ricerca di lavoro attraverso la formazione si può abbattere la disoccupazione”.

“Ora – conclude l’assessore - siamo solo all’inizio di un nuovo percorso, in particolare in relazione alle richieste di maggior autonomia che nel negoziato tra Regione e Governo vede la tutela e sicurezza del lavoro tra le 5 materie condivise. Abbiamo dalla nostra parte l’esperienza e la competenza, nonchè la realtà economica e sociale, per aiutare il Veneto e l’Italia a superare gli ostacoli di una disoccupazione ancora troppo alta, in particolare quella giovanile, che continua a rappresentare un freno alla crescita del Paese”.

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