Beccati con sette chili di hashish: tre marocchini condannati a sei anni di carcere

PREGANZIOL Lo scorso 17 febbraio i finanzieri del Gico (Gruppo d’investigazione sulla criminalità organizzata) avevano stroncato un grosso traffico di hashish sulla direttrice Brescia-Treviso. Il bilancio del blitz delle Fiamme Gialle triestine era stato di tre cittadini marocchini arrestati e sette chili di hashish sequestrati.

Comparsi di fronte al gup Angelo Mascolo, due di loro sono stati condannati con rito abbreviato mentre il terzo aveva già raggiunto un accordo con la Procura di Treviso per patteggiare la pena. Si tratta di Youssef Damgui, 35enne residente a Brescia, che ha rimediato una condanna a un anno e otto mesi di reclusione, e di Hassam Kacemi, 49enne residente in via Pisa a Treviso, che è stato condannato a due anni di carcere. Entrambi hanno ottenuto la sospensione condizionale della pena. Mohamed Naji, 44enne residente a Preganziol, ha patteggiato invece due anni e quattro mesi di reclusione.

La vicenda incriminata risale al febbraio scorso: i finanzieri stavano seguendo da tempo Damgui, considerato un presunto corriere della droga. Non appena giunto in un'anonima abitazione di Preganziol, dove viveva Naji, che si trovava in compagnia di Kacemi. A quel punto è scattato il blitz: all'interno dell'auto di Damgui sono stati rinvenuti cinque chili di hashish. I militari hanno così proceduto alle perquisizioni delle abitazioni di Naji e di Kacemi: in entrambi i casi è stato ritrovato un chilo di hashish per ognuna delle due case.

Per i tre marocchini sono quindi scattate le manette detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, stessa accusa per cui sono finiti di fronte al giudice rimediando una sentenza di condanna.