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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca Susegana

Ciclista travolto e ucciso, l'autopsia conferma il decesso per trauma cranico

L'incidente era accaduto nel pomeriggio di giovedì 1 febbraio a Colfolsco di Susegana. Oggi 6 febbraio sul corpo di Mohamed Chahid, 67enne cittadino marocchino, è stato condotto l'esame autoptico da cui emerge che l'uomo non abbia avuto un malore al momento dello schianto. Indagato con l'accusa di omicidio stradale e omissione di soccorso un 76enne di Sernaglia della Battaglia

Mohamed Chahid, 67enne, marocchino di Sernaglia della Battaglia che nel pomeriggio di giovedì 1 febbraio, intorno alle 15,30, ha perso la vita in un tragico schianto avvenuto in località Sant'Anna a Colfosco di Susegana, è morto per il forte trauma cranico. L'autopsia condotta oggi 6 febbraio dall'anatomopatologo Alberto Furlanetto sul corpo dell'anziano non lascia adito a dubbi: Chaid ha sbattuto la testa sul furgone che procedeva nella stesso senso. Ora sarà la perizia cinematica a chiarire fino in fondo la dinamica del sinistro.

L'uomo, che stava attraversando via Mercatelli, non ha avuto alcun malore. Unico responsabile per il suo decesso, che è stato praticamente istantaneo, sarebbe quindi il furgone guidata da P.F., un 76enne di Sernaglia della Battaglia, che risulta indagato dalla Procura di Treviso con l'accusa di omicidio stradale e omissione di soccorso.

La consulenza tecnica dovrà sciogliere un dubbio: e cioè se l'uomo sia stato investito da P.F. o se invece abbia perso l'equilibrio e sia finito con la sua bicicletta addosso al mezzo che gli stava affiancato. La prima ipotesi, quella del furgone che va contro la bici del marocchino, cozzerebbe contro le condizioni in cui Mohamed Chahid si trovava al momento dell'incidente, dal momento che il 67enne avrebbe portato due pesanti borsoni. In più via Mercatelli, oltre a essere una strada molto stretta, presenta un manto stradale in condizioni non buone. Il che farebbe propendere per l'ipotesi secondo cui il marocchino abbia improvvisamente perso l'equilibrio.

P.F. si è comunque allontanato dal luogo senza neppure tentare di prestare soccorso al ciclista, finito in un fosso. In un primo tempo l'uomo si sarebbe fermato (tanto da farsi riconoscere da una testimone che lo ha identificato per un evidente rossore ad un occhio) ma poi sarebbe ripartito. Qualche ora dopo la figlia, che aveva appreso del sinistro mortale, gli avrebbe chiesto se avesse visto qualche cosa dal momento che il 76enne avrebbe percorso la stessa strada. L'anziano, che si è costituito poso dopo, è stato poi portato al pronto soccorso in stato di evidente choc.

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