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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Centro / Via Roma

Ubriaco molesta una donna e il passeggero di un bus, bloccato dai carabinieri

L'episodio martedì sera in via Roma a Treviso. Un 32enne italiano è stato accompagnato da una pattuglia nella caserma dell'Arma, in via Cornarotta. Per ora nei suoi confronti non sono state presentate denunce

Prima se l'è presa con una donna, molestata mentre stava passeggiando a pochi passi da lui, poi con uno straniero che si trovava a bordo dell'autobus della Mom sulla linea 55 su cui era appena salito, per tentare di dileguarsi. Sono dovute intervenire due pattuglie dei carabinieri ieri sera, 2 aprile, poco dopo le 20 in via Roma a Treviso per bloccare un 32enne italiano, completamente ubriaco e protagonista di questo episodio. L'uomo è stato accompagnato nella caserma di via Cornarotta a Treviso dove è stato identificato e poi rilasciato. Nei suoi confronti non sono ancora state presentate querele dalle vittime del suo comportamento (entrambi sono rimasti illesi). Intanto nella mattinata di oggi, 3 aprile, due agenti della polizia locale, con l'unica cinofila, sono intervenuti per fermare e accompagnare in comando uno straniero, già sottoposto in passato a Tso, che stava urlando frasi sconnesse ai passanti.

«Mi è stato raccontato dall'autista che ieri sera alle 20, quando era fermo alla fermata, stava facendo salire degli utenti e in quel momento sono saliti anche due personaggi che sembravano alterati» ha raccontato stamattina il presidente di Mom, Giacomo Colladon, al microfono dell'inviato di Antenna Tre Nordest, Christian Arboit «non hanno fatto cose particolari all'interno dell'autobus ma dopo pochi secondi sono arrivati i carabinieri e li han portati via. L'autista non ha visto più di tanto perchè all'interno del bus non è successo nulla». Da qualche tempo Mom ha attivato nella zona di via Roma, da sempre la più calda, un servizio di vigilanza privata. «Lo abbiamo visto anche un mese fa, noi cerchiamo di creare una situazione di sicurezza per i nostri utenti, lo facciamo con le forze dell'ordine e la polizia locale che sono sempre disponibili ma lo facciamo anche con personale privato che ingaggiamo direttamente noi» ha aggiunto Colladon «noi abbiamo i nostri problemi su tutta l'area del nostro servizio, ci sono aree più turbolente rispetto ad altre, cerchiamo di gestirle nel miglior modo possibile».

Intanto il Comune ha avviato l'iter per poter dare in dotazione alla polizia locale di Treviso il taser; lo stesso farà anche la polizia locale di Conegliano, con quattro dispositivi che sono già stati commissionati ad un'azienda tedesca. «E' un'iniziativa da sostenere, è un elemento che permetterà ovviamente anche alla polizia locale di svolgere gli interventi in sicurezza» ha commentato il presidente di Mom «ben venga perchè spesso e volentieri anche noi ne abbiamo bisogno e quindi è sicuramente una buonissima idea».

Sempre oggi, in tarda mattinata, una zuffa tra sette-otto ragazzi di varie nazionalità, quasi tutti giovanissimi, si è scatenata sempre nella zona della stazione delle corriere in via Lungosile Mattei. A provocare lo scontro sembra una causa molto banale, un semplice cappellino del valore di poche decine di euro che un giovane ha strappato dalla testa ad un ragazzo di origini italiane. Le due fazioni si sono affrontate a calci e pugni e dopo alcuni minuti di scontro i giovani si sono poi dispersi.

Taser, Pelloni: «Conte pensi alle vere soluzioni, non alla propaganda»

«Lascia molti dubbi la reale utilità del taser in dotazione alla polizia locale trevigiana, attendiamo come ne verrà regolamentato l'utilizzo in consiglio comunale» commenta Stefano Pelloni, capogruppo del Pd ai Trecento «Tuttavia pare più un modo per spostare l'attenzione rispetto ai veri problemi che vivono ogni giorno alcuni quartieri della città o alcune aree del centro. I commercianti del centro storico non chiedono taser per la polizia locale, chiedono più eventi in Piazza Borsa, ricordando come gli episodi di degrado fossero spariti nel periodo natalizio con la pista del ghiaccio. I cittadini di alcuni quartieri chiedono progetti di operatori di strada che possano aiutare questi ragazzi minorenni e le loro famiglie: spesso gli episodi di criminalità, hanno alle spalle delle criticità a livello sociale, che non vengono risolte con il taser. Più che agli annunci e alla propaganda in stile salviniano, il sindaco Conte pensi alla sostanza: i cittadini sono esasperati della situazione».

Calesso: «Forze dell'ordine hanno abbandonato il taser»

«La decisione dell’amministrazione comunale di dotare gli agenti della polizia locale (o almeno alcuni di loro) del taser mi pare obbedire più ad esigenze di propaganda che di soluzione dei problemi della sicurezza in città» commenta Luigi Calesso di Treviso civica «Mi chiedo, in primo luogo, perché – dopo il periodo di sperimentazione – le forze dell’ordine presenti in città avrebbero abbandonato l’uso della pistola a impulsi elettrici: era una scelta preordinata o dipende da un esito negativo della sperimentazione? Penso che questo aspetto andrebbe approfondito perché una eventuale decisione di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza di non continuare a usare questo tipo di arma a Treviso mi sembrerebbe una ipoteca pesante sulla decisione di dotarne la polizia locale. In ogni caso, non mancano certo le motivazioni per le quali l’utilizzo del taser rappresenta una scelta controversa. Amnesty International lo considera un’arma che può uccidere e negli Stati Uniti d’America si registrano oltre mille morti collegate all’uso del taser dal 2000 a oggi E’ difficile pensare, infatti, che gli agenti possano per capire se hanno di fronte una persona cardiopatica o incinta su cui gli impulsi elettrici possono avere gravi conseguenze».

«Il Ministero della Salute del nostro Paese ha chiesto pochi anni fa un parere al Consiglio Superiore di Sanità qu questo tipo di arma: il Consiglio ne ha riconosciuto la pericolosità perché “la probabilità di un arresto cardiaco, in conseguenza dell’uso della pistola a impulsi elettrici, dipende dalla potenza dell’arma, dalla durata della scarica elettrica e dalla sua eventuale reiterazione, nonché dalla sede del bersaglio”, non tutti elementi di facile e immediata valutazione, evidentemente» continua Calesso «L’associazione Antigone evidenzia che, secondo una delle stesse aziende produttrici dei taser, la pistola a impulsi elettrici ha un rischio di mortalità pari allo 0,25%: questo significa che se il taser venisse usato su 400 persone una di queste potrebbe morire. La stessa associazione ricorda due importanti studi in merito alla pericolosità e inutilità del taser: oltre a quella di Reuters sui decessi causati dal taser negli Stati Uniti, una ricerca di APM Reports registra che, sempre negli Stati Uniti, l’utilizzo della pistola a impulsi elettrici risulta efficace solo nel 60% circa dei casi, che tra il 2015 e il 2017 per 250 volte al suo impiego non efficace è seguita una sparatoria e che in 106 casi il suo utilizzo ha determinato l’accentuarsi della reazione violenta della persona che si voleva bloccare. Se rispetto alla questione della sicurezza in città la principale iniziativa dell’amministrazione comunale è quella securitaria della dotazione del taser, mi pare proprio che si sia imboccata la via della propaganda e non della soluzione dei problemi, dell’affrontarli sul piano sociale almeno quanto su quello della deterrenza e del controllo: del resto è questa la risposta che ci si poteva aspettare da un’amministrazione che, al di là delle chiacchiere, si conferma culturalmente e politicamente di destra».

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