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Cronaca

Fingeva di eseguire le vaccinazioni, ora la Petrillo punta a dimezzare la pena

Il prossimo 27 novembre la Corte d'Appello di Trieste è chiamata a pronunciarsi sul caso dell'assistente sanitaria che avrebbe solo finto di effettuare la profilassi a circa 8 mila pazienti. L'avvocato della donna ha presentato un istanza per un concordato in Appello che, se accolta, porterebbe la sentenza di colpevolezza dagli 8 anni e 6 mesi del primo grado a soli 4 anni

La prescrizione di gran parte dei fatti accaduti quando era assistente sanitaria in Friuli le avrebbero comunque "regalato" una sconto di pena rispetto agli 8 anni e 6 mesi che le erano stati inflitti dal Tribunale di Treviso in primo grado. Ora però Emanuela Petrillo, la 38enne assistente sanitaria accusata di peculato, falso in atto pubblico, rifiuto di atti d'ufficio e falso in certificazione per aver solo finto di inoculare i vaccini a circa 8 mila pazienti, potrà forse godere di un "bonus" che, fatti due conti, potrebbe permetterle di chiudere il processo davanti alla Corte d'Appello di Trieste (la sentenza è prevista per il prossimo 27 novembre) con una ulteriore riduzione. Il difensore della Petrillo, l'avvocato Paolo Salandin, ha presentato infatti una istanza di concordato in appello: a fronte della rinuncia a tutti i motivi dell'impugnazione, ad eccezione di quello relativo alla mancata concessione delle attenuanti generiche, vi sarebbe una rideterminazione della pena che il legale della donna spera arrivi a 4 anni di reclusione, praticamente la metà del tempo che la 38enne dovrebbe passare dietro le sbarre.

Nel ricorso l'avvocato Salandin aveva contestato in particolare la mancata prova che i reati si fossero verificati e l'assenza dell'elemento soggettivo. Secondo il difensore era stato il clima di ostilità maturato attorno alla sua assistita a spingere alcune colleghe a denunciarla, nonostante la «professionalità irreprensibile» che a suo dire l'aveva sempre contraddistinta. Non appena lo scandalo era scoppiato Emanuela Petrillo era stata sospesa dalla Uls 2 di Treviso e poi licenziata.

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