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Cronaca Sant'Antonino

Pistola alla tempia, avvocato in balia del commando di banditi

Mercoledì sera quattro malviventi hanno preso d’assalto l’abitazione del legale trevigiano Alfredo Scarpa Gregorj e della moglie Stefania, a Sant’Antonino. Indaga la squadra mobile della Questura di Treviso

Aggredito mentre stava rientrando in casa, nella sua abitazione di Sant'Antonino, alla prima periferia di Treviso, e rimasto in balia, per almeno quaranta minuti, di un commando composto da quattro banditi senza scrupoli, travisati in volto e armati di pistola. Un vero e proprio incubo quello vissuto, nella serata di mercoledì, dall'avvocato trevigiano Alfredo Scarpa Gregorj e dalla moglie Stefania. I malviventi, dopo aver terrorizzato la coppia (più volte uno dei rapinatori ha puntato la pistola alla testa del legale perchè gli indicasse la cassaforte), ha razziato quanto di valore trovato all'interno della villa: contanti, gioielli e orologi di valore del proprietario, tra cui alcuni Rolex. Il valore del bottino ammonta a diverse decine di migliaia di euro.

Alfredo Scarpa Gregorj, 60 anni, è stato sorpreso dai banditi mentre faceva rientro in casa: appena varcata la porta è stato assalito alle spalle, scaraventato a terra, trascinato in casa e colpito al volto e ai fianchi. Una scena degna di "arancia meccanica". I malviventi hanno passato al setaccio l'intera abitazione, facendo razzia di denaro e preziosi che hanno trovato in cassetti e armadi delle varie stanze. Lo scopo della "visita" però era un altro. «Ci dev’essere un’altra cassaforte, devi dirci dove si trova, altrimenti ti spariamo»: avrebbero detto al malcapitato, puntandogli la pistola al volto. Dopo un calcio sferrato al costato, il civilista trevigiano ha avuto un malore e ha vomitato. I suoi aguzzini, impietositi, gli hanno dato solo un bicchiere d’acqua prima di sfilare la fede dal dito della mano della moglie e svuotare il portafogli del figlio della coppia, che per fortuna non era in casa. Prima di dileguarsi i banditi hanno chiuso a chiave l’avvocato e sua moglie in una stanza, invitando loro di aspettare dieci minuti prima di chiedere aiuto. Sull'episodio indaga ora la squadra mobile di Treviso. A riportare la notizia è il Gazzettino di Treviso in edicola oggi.

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