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Cronaca

La violentano e le rubano oggetti di valore, tre giovani finiscono a processo

La vicenda risale al gennaio del 2018. Secondo l'accusa la 21enne sarebbe stata abusata dentro casa sua da due ragazzi mentre un terzo, dopo aver provato ad avere con lei un rapporto sessuale senza riuscirci, le avrebbe sottratto computer, vestiti e un telefono cellulare

Violentata da tre giovani, a casa sua, dopo una notte passata in un locale di musica latina che si trova a Treviso in prossimità di Viale della Repubblica. E' questa la storia di una ragazza 21enne originaria dell'Est Europa che, verso la fine di gennaio del 2018, sarebbe stata abusata e persino rapinata degli stupratori. Oggi, 15 febbraio, si è svolta la seconda udienza del processo che vede alla sbarra i tre ragazzi, di 27, 25 e 23 anni (difesi dagli avvocati Marco Fulran, Sabrina Dei Rossi e Pretty Gorza) tutti residenti nel capoluogo.

Secondo quanto sarebbe stato accertato un gruppetto di amici si era ritrovato in un noto locale di trevigiano. Lì dopo aver mangiato si sarebbero messi a ballare e poi alcuni di loro si sarebbero messi d'accordo con la presunta vittima di concludere la serata in casa di quest'ultima. Ma nel corso della notte succede qualche cosa di strano: la 21enne lo avrebbe scoperto all'indomani, quando si risveglia nuda, nel suo letto, in stato confusionale, con la casa mezza saccheggiata. È la stessa giovane, che si dice sicura di non aver ecceduto nel bere, ad andare al pronto soccorso e a farsi visitare. Poi si era presentata in Questura e aveva riferito quanto accaduto e quanto ricordava della sera prima.

La ragazza avrebbe adombrato il sospetto di essere stata drogata magari attraverso una assunzione inconsapevole della cosiddetta "droga dello stupro". Ma, come confermato nell'udienza odierna dal consulente nominato dal pubblico ministero, non ci sarebbe prova dell'assunzione di stupefacenti: dall'analisi del capello effettuata non risultano infatti sostanza con effetto psicotropo.

Fondamentale per lo svolgimento del procedimento la deposizione odierna di un conoscente dei tre, un giovane che alla fine della sua testimonianza in cui è caduto molto volte in contraddizione, avrebbe ammesso di aver avuto un rapporto orale (apparentemente consenziente) con la presunta vittima della violenza. Il ragazzo ha detto che due dei tre imputati avrebbero preceduti lui e la terza persona nell'abitazione della donna. Quando sono arrivati avrebbero trovato la porta dell'appartamento spalancata e gli "amici" al piano terra. La 21enne era distesa nel letto nuda e sembrava che stesse dormendo. Il terzo (un ragazzo che soffre di distrofia muscolare) avrebbe fatto alcuni tentativi di avere un rapporto sessuale con lei ma non essendoci riuscito avrebbe preso alcuni oggetti di valore per rubarli. Lui è insomma l'uomo citato dalla giovane che agli inquirenti, al momento della querela, aveva detto di essere stata contattata da una persona che le aveva riferito che la notte del presunto stupro qualcuno l'aveva derubata di cellulare, computer portatile e soldi. «Se vuoi avere indietro le tue cose, dammi 50 euro e te le faccio riavere», le avrebbe detto. Aggiungendo: «Ma sei sicura che non ti abbiano violentato?».

Nei confronti di questo terzo ragazzo, che originariamente doveva rispondere di furto ed estorsione, l'accusa ha chiesto l'imputazione anche per tentata violenza sessuale. Il suo difensore, l'avvocato Sabrina Dei Rossi, alla luce della nuova contestazione ha chiesto l'accesso al rito abbreviato che sarà esaminato nella prossima udienza, fissata per la metà del prossimo mese di aprile.

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