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Cronaca Vidor / Piazzale Capitello

Piantagione di marijuana in un magazzino, arrestati i coltivatori

Indagine dei carabinieri di Valdobbiadene che hanno scoperto a Vidor una "centrale dell'erba": sequestrati tre kg e mezzo. In cella un 28enne albanese e la complice 24enne, entrambi originari di Pieve di Cadore. Distribuivano la droga tra la Marca ed il veneziano

In un magazzino dismesso di piazza Capitello a Vidor, un immobile di proprietà di una società di Romano d'Ezzelino (Vicenza), i carabinieri della stazione di Valdobbiadene, coordinati dal maresciallo Riccardo Mallardi e dal comandante di Compagnia, Giuseppe Agresti, hanno scoperto una vera e propria "centrale dell'erba" del Quartier del Piave in cui era stata allestita una coltivazione di marijuana, con ben 88 piantine e 2,8 chili di prodotto finito, pronto per essere messo sul mercato. Arrestati i due coltivatori: un 28enne albanese, Sigid Vigani, e una 24enne italiana, Elena Piccin, entrambi di Pieve di Cadore (Belluno) e con precedenti specifici. La coppia, dopo averne ottenuto il comodato d'uso gratuito, si erano trasferiti nel magazzino che era completo di cucina, letti, e tv. Per alimentare elettrodomestici e soprattutto le lampade per far crescere le piantine di marijuana il balcanico, ex idraulico e abile elettricista, era riuscito a collegarsi alla rete pubblica dell'energia elettrica. Oltre ai reati di produzione e spaccio di sostanze stupefacenti i due devono infatti rispondere anche del reato di furto di energia elettrica.

VidorMarijuana

Il blitz che ha portato all'arresto del 28enne e della 24enne (rinchiusi ora rispettivamente nella casa circondariale di Santa Bona e nel carcere femminile della Giudecca, a Venezia) è avvenuto martedì mattina, poco dopo le 7. La coppia stava lasciando, a bordo della loro Renault Megane, il magazzino-alloggio: fermati per un controllo sono stati pizzicati in possesso di due involucri di marijuana, pronta per essere smerciata, con complessivi 705 grammi (600 e 105 grammi). Perquisendo la loro "abitazione" (la cui concessione gratuita dell'azienda vicentina appare poco chiara) è stata trovata la piantagione con tanto di sistema di irrigazione, lampade al neon, bilancini, fertilizzanti e tutto il necessario per la coltivazione della marijuana. Secondo quanto accertato nel corso dell'indagine, i due coltivatori si spostavano in auto durante il giorno sia nella Marca che in provincia di Venezia, in particolare a Portogruaro e Noventa, per distribuire la sostanza prodotta. La droga sequestrata, se messa sul mercato, avrebbe fruttato loro la somma di circa 15mila euro.

I due hanno già una pregressa condanna a 10 mesi di reclusione e 4mila euro di multa sempre per coltivazione di sostanze stupefacenti. In una abitazione in cui convivevano i militari trovarono ben 66 piante, una coltivazione intensiva che venne sequestrata loro. Un vizio, quello per la piante dalle foglie a sette punte, che evidentemente è rimasto ai due giovani che ci sono ricascati.

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