Crisi concessionarie "Motorsport": clienti infuriati e pronti alla class action
Almeno una quindicina hanno pagato o versato caparre per auto e moto che non sono mai state consegnate. L'azienda di Mestre smentisce l'ipotesi fallimento ma andrà verso lo smembramento: tra i creditori c'è anche Bmw Italia
Hanno pagato e versato caparre, con cifre anche a quattro zeri, ma di entrare in possesso delle agognate auto e moto, a lungo sognate, non c'è verso. Sono sul piede di guerra i clienti, almeno una quindicina, delle concessionarie Bmw "Motorsport" (con sede anche a Villorba) che da tempo non consegna i mezzi ordinati: qualcuno, assistito dall'avvocato trevigiano Antonio Pavan, è pronto ad adire le vie legali per far valere le proprie ragioni. Che "Motorsport" versi in una situazione di profonda crisi non è di certo un mistero: i dipendenti, quelli rimasti, non vedono lo stipendio da tre mesi, da tempo circolano notizie circa la possibile acquisizione della filiale di Villorba del gruppo da parte della triestina "Autostar" anche se non si esclude neppure un inserimento nell'affare della "Carraro". "La Bmw Italia -sostiene uno dei clienti- non interviene dicendo che è un compito del cliente quello di verificare la affidabilità del concessionario, robe da matti".
L'obiettivo è ovviamente quello di evitare il fallimento. "Stiamo cercando di superare la crisi aziendale": sostengono dalla concessionaria di Mestre, la principale del gruppo. Ma la cessione di alcune filiali sembra l'unica via d'uscita visto che la casa madre, Bmw, figurerebbe a sua volta tra i creditori di "Motorsport" e ha bloccato ogni rapporto con l'azienda. Nel bel mezzo di questo limbo ci sono i clienti, a dir poco disorientati.
L’Avv. Antonio Pavan di Treviso, raggiunto telefonicamente dalla redazione di Treviso Today ha dichiarato: “Un gruppo di clienti della concessionaria BMW Motorsport si è rivolto al nostro studio per vedere tutelate le proprie ragioni. Tra essi c’è chi ha versato una caparra, ma anche chi ha già pagato pressoché integralmente l’intero prezzo della desiderata motocicletta, senza che questa, ad oggi, sia stata consegnata. Ciò, nonostante le promesse fatte. Su incarico dei clienti, abbiamo già diffidato le controparti, assegnando loro un termine perentorio di 5 giorni per adempiere, ovvero per immatricolare e consegnare i motoveicoli, preannunziando, in difetto, la richiesta di restituzione del doppio della caparra (e del prezzo versato), secondo quanto previsto dal codice civile, maggiorato delle spese sopportate. Qualora tale intimazione non dovesse trovare accoglimento, ci vedremo costretti a dare corso all’azione legale, in quanto la situazione venutasi a creare, a nostro giudizio, potrebbe implicare responsabilità di differente natura”.