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Cronaca

Walter "Mago" Busato: tutto pronto per i funerali dell'istrione trevigiano

La nipote: "Amavi tanto Treviso e ne sei stato ricambiato. Ciao Mago, ci hai insegnato a sorridere ed apprezzare la vita sempre, nonostante le difficoltà”

“Ciao zio Walter, mi ha insegnato ad amare la vita sempre e comunque. Con te se n'è andato un pezzo di storia di Treviso, città che hai tanto amato e da cui sei stato anche molto ricambiato”. Chi ne parla con grande commozione è Monica Montellato, nipote prediletta di Walter Busato, l'istrionico 68enne molto noto nel centro storico di Treviso col soprannome di “Mago”, per tanti anni protagonista nella gestione di famosi locali notturni della Marca e del Veneziano, ritrovato accidentalmente annegato il 4 maggio scorso in un canale vicino alla Pescheria. In seguito all'autopsia i famigliari hanno ricevuto da poco il nullaosta per autorizzare la cerimonia funebre che si svolgerà martedì 21 maggio alle ore 15.30 alla chiesa parrocchiale di Santa Maria Ausiliatrice nota anche come Chiesa Votiva vicino all’ospedale Ca' Foncello di Treviso. “Avrebbe compiuto 69 anni il 29 maggio e volevamo fare una grande festa assieme per il suo compleanno” aggiunge la nipote “la faremo lo stesso, come lui avrebbe voluto, brindando alla vita con tutti i suoi amici alla fine della cerimonia”.

Profondo il cordoglio e le dimostrazioni di affetto di tutta la comunità di Treviso, tra cui figurano le condoglianze dell’attuale sindaco Mario Conte, ma anche dell'ex sindaco Giancarlo Gentilini che lo ha ricordato fra i cittadini sempre presenti nelle diverse occasioni cruciali per la città. Protagonista indiscusso di locali storici della Treviso By Night, “Il Mago” era un vulcano di passioni, tra cui la pittura, la poesia, fino alla cartomanzia. Faceva le carte Sibille agli amici ed alle persone che glielo chiedevano, spesso per raccogliere fondi per beneficenza alle sagre vestito da Leonardo Da Vinci, costume rinascimentale con cui molti lo ricordano per la sua goliardia nell'intrattenere il pubblico, ma soprattutto per la sua innata generosità. Fra i primi ad esprimere cordoglio per la sua scomparsa: la Caritas di Treviso e l’associazione “Angeli senza dimora” a cui martedì saranno devolute tutte le offerte derivate dalla cerimonia funebre. “Zio Walter mi mancherà tantissimo” ha aggiunto la nipote “mi ha insegnato tante cose e ne abbiamo condivise di belle e di brutte insieme, ma tutte affrontate a testa alta. Il dolore che provo è immenso, mi ha insegnato ad essere umile e generosa come era lui e come lo ricorderò per sempre nel mio cuore. Fra le sue poesie che ho trovato a casa sua, la più bella per me è quella dove mi definisce il suo angelo custode. Ciao zio, da oggi te sarai il mio angelo custode”.

La sua carriera, dapprima come cameriere di sala, era iniziata in gioventù alternandosi fra la stagione estiva a Jesolo al ristorante pizzeria “La Fenice”, dove è ancora ricordato per la sua giovialità e simpatia, e in Val Gardena, dove lavorava in varie strutture durante il periodo invernale. Per buona parte della sua vita lavorativa ha affiancato il cugino gestore di locali, Achille Maronese, supportandolo con la sua professionalità negli anni ruggenti della vita notturna alla discoteca “Le Capannine” di Jesolo e alla discoteca “La Loggia” di Treviso, distinguendosi anche in quei contesti per il carisma e la capacità di intrattenere i clienti con la sua schietta simpatia. Ha poi gestito due locali storici di Treviso, il “Doppio V” e “Il Malibù”, collaborando nello stesso periodo all'affermazione del locale “Il Nottambulo” di Mestre. “Avevamo in progetto di scrivere un libro sulla sua vita dal titolo 'Il cameriere volante', e per questo nell'ultimo periodo quotidianamente annotava decine di riflessioni su foglietti volanti di cui ormai aveva tappezzato la casa” confida la nipote Monica “la più bella lezione di vita che mi ha lasciato è di non farmi piegare dalle avversità. Anche quando la vita non gli ha regalato più niente di bello lui è riuscito comunque a mantenere il suo spirito. Aveva sempre un sorriso ed una parola gentile per tutti, anche se era triste o stava male. Ma soprattutto riservava sempre un pensiero speciale ai più deboli. Dietro la sua goliardia c'era la rara dote della compassione”.

Sono state ricordati in questi giorni anche i suoi ultimi anni difficili durante i quali la nipote non lo aveva mai abbandonato, né moralmente e neppure materialmente, ma soprattutto sono giunte ai famigliari molte testimonianze sulle sue azioni spassionate per rispondere alle urgenze dei più deboli come i clochard, a cui offriva a casa sua il ristoro di una doccia e di un pasto caldo, e i malati che aveva assistito anche durante uno degli ultimi ricoveri all’ospedale Ca’ Foncello per suoi acciacchi dell'età, regalando ai sofferenti i suoi dipinti e disegni per strappare un sorriso o facendo una gentilezza a qualche infermo allettato. I parenti di Walter Busato invitano tutti gli amici e tutte le persone che lo hanno conosciuto a partecipare alla cerimonia funebre per dargli l'ultimo saluto che si merita.

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