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Alice inCONtra Pollicino 4^ edizione

1400 bambine e bambini “imparano" a rispettare se stessi e agli altri

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrevisoToday

Dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin, che ha fortemente scosso l’opinione pubblica anche per la giovanissima età dell’omicida, si è discusso molto dell’opportunità di introdurre nelle scuole superiori percorsi di “educazione alle relazioni”, proposta del ministro Valditara presentata, appunto, quattro giorni dopo il ritrovamento del cadavere di Giulia. In Italia, di progetti educativi sul tema dell’affettività e della sessualità se ne discute a livello politico dal 1902 (al tempo con un altro obiettivo, quello di prevenire le malattie veneree) senza arrivare a nulla di concreto. Nel territorio dei 28 Comuni del Distretto Pieve di Soligo dell’Uls2 i percorsi di educazione al rispetto di sé e dell’altro da sé si svolgono nelle scuole primarie dal 2019 con Alice inCONtra Pollicino, progetto di prevenzione alla violenza fisica e psicologica di genere rivolto agli alunni delle classi quinte della scuola primaria, ai loro genitori ed insegnanti. Giunto alla 4^ edizione, è promosso da Fondazione di Comunità Sinistra Piave e rivolto ai dirigenti degli Istituti Scolastici del territorio del Distretto Pieve di Soligo dell’Ulss2. Si concretizza in laboratori educativi che si realizzano a scuola e sono finalizzati a far crescere persone libere da stereotipi, pregiudizi, aggressività, nel rispetto reciproco e dei ruoli di genere, ricercando soluzioni non violente ai conflitti che possono insorgere nei rapporti interpersonali e focalizzando l’attenzione sul diritto all’integrità personale. Le azioni di prevenzione avranno come ingredienti principali l’attenzione e la gentilezza per affrontare con consapevolezza un tema che chiama al confronto non solo con i diritti universali, ma anche con la cultura e i valori delle nostre comunità locali. Al lavoro educativo con gli alunni si accompagna un’importante azione di sensibilizzazione delle famiglie, degli insegnanti, delle comunità scolastiche. Nella definizione di queste specifiche azioni di prevenzione, Fondazione di Comunità, da anni impegnata su questi temi attraverso la campagna Alice sostenuta da Latteria Soligo, ha incontrato la collaborazione degli operatori del Servizio Operativa di Comunità Ulss 2 – Distretto di Pieve di Soligo in gestione alla Cooperativa Sociale Itaca. «Dirigenti scolastici, maestre, alunni e le loro famiglie, un coro che si incontra nel contrasto alla violenza di genere, riscoprendo le motivazioni forti del convivere e delle regole dell’affettività – afferma Loris Balliana, presidente di Fondazione di Comunità Sinistra Piave-. Sono molti, perché ci credono. Convinti che sia possibile tramite l’ascoltarsi e capirsi diminuire e far sparire questo drammatico momento sociale. Fondazione di Comunità c’è su questo tema da anni e bisogna essere grati a tutti per la fiducia e la volontà che esprimono nel voler migliorare il futuro». ADESIONI. Alla 4^ edizione hanno aderito 70 classi di 14 istituti comprensivi (su un totale di 18 istituti comprensivi sul territorio dei 28 Comuni) per un totale di circa 1400 alunni ed alunne: Cappella Maggiore (che comprende anche le scuole dei Comuni di Colle Umberto, Fregona, Sarmede); Codognè; Cordignano (che comprende anche le scuole di Orsago); Conegliano 2 “Cima”; Farra di Soligo; Follina - Tarzo (che comprende anche le scuole di Cison di Valmarino, Miane, Revine Lago); Gaiarine; Pieve di Soligo (che comprende anche le scuole di Refrontolo); San Fior (che comprende anche le scuole di Godega di Sant’Urbano); Sernaglia della Battaglia (che comprende anche le scuole di Moriago della Battaglia); San Vendemiano; Santa Lucia di Piave; Vittorio Veneto 1 “Da Ponte” e 2 “A. Zanzotto”. OBIETTIVI DEL PROGETTO. Favorire la consapevolezza delle proprie e altrui emozioni e pensieri; favorire strategie e modalità di comunicazione verbale e non verbale rispettose di sé stessi e dell’altro; favorire il dialogo tra bambini e bambini e adulti significativi; aumentare la conoscenza rispetto ai temi dello sviluppo e della crescita. MODALITÀ E CONTENUTI. Partendo dal considerare i fattori di rischio della violenza, che sono sociali, culturali, educativi, relazionali e individuali, a livello educativo, si agisce su alcuni aspetti quali il provare poca empatia, i videogiochi violenti, le relazioni precoci, possessività e gelosia nelle relazioni, le dinamiche di potere e controllo. La prevenzione alla violenza di genere inizia dalla conoscenza del proprio corpo, di uomo, di donna, capace di provare emozioni, sentimenti ed empatia. Attraverso il corpo ci esprimiamo ed entriamo in relazione con gli altri apprezzando la ricchezza delle differenze. Nei laboratori si lavora sul chi sono e come sono per aumentare la conoscenza delle emozioni e dei propri vissuti per imparare a comunicare come ci si sente; si affronta il tema della diversità che è ricchezza per creare opportunità e dialogo con l’altro, imparando a comprenderlo, come sta, come è fatto, per aumentare la conoscenza del proprio corpo nello sviluppo.

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