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Economia

Cinquant'anni della stalla sociale "Antica Torre" di San Polo di Piave

La stalla sociale "Antica Torre" di Rai di San Polo di Piave (TV) domenica scorsa 13 ottobre ha festeggiato i 50 anni di attività. Oggi dispone di una base sociale di 15 soci-allevatori, di un allevamento con 700 posti stalla, per un totale produttivo annuo intorno ai 1.500 capi. Da alcuni mesi, inoltre, ha messo in funzione un impianto per la produzione elettrica da biogas

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrevisoToday

Domenica scorsa 13 ottobre la stalla "Antica Torre" società agricola cooperativa, con sede a Rai di San Polo di Piave (Treviso), ha festeggiato insieme a soci, parenti ed amici, i suoi primi 50 anni di attività. Fondata il 01 febbraio 1963, da un gruppo di agricoltori locali, la cooperativa agricola "Antica Torre" nei suoi primi dieci anni di vita si occupò prevalentemente di lavorazione per conto terzi, attraverso macchine agricole e trattori; l'attività vera e propria di allevamento di vitelloni da carne, tramite un'unica stalla centralizzata, iniziò nel gennaio 1976.

Oggi, a distanza di 50 anni dalla sua fondazione, "Antica Torre" conta su una base sociale di 15 soci-allevatori, dispone di un allevamento con 700 posti stalla, su un terreno aziendale di circa 25mila metri quadrati, per un totale annuo sui 1.500 capi allevati (in prevalenza francesi, della razza Charolais) ingrassati e venduti nel mercato delle carni rosse italiane. Inoltre, da alcuni mesi, la cooperativa sanpolese ha messo in funzione un impianto per la produzione di energia elettrica da biogas della potenza di 250 kw. Infine, la stalla sociale di Rai di San Polo di Piave lavora 15 ettari di terreni in affitto, oltre a contare su altri 58 ettari, di proprietà dei soci, che poi conferiscono i seminativi raccolti interamente in cooperativa.

Mario Baro, presidente di "Antica Torre" dal 2006, domenica ha ricordato: "Questi 50 anni sono per noi memorabili, poiché da lì è nato un benessere economico per tutte le nostre famiglie e per il mondo agricolo locale, che ha coinciso in sostanza con il superamento della mezzadria. In quel periodo lo sviluppo sociale consentì una sorta di "rivoluzione pacifica e solidale", di cui tutti beneficiammo, consentendoci di diventare proprietari dei terreni che i nostri antenati prima di noi avevano lavorato con enormi sacrifici e privazioni. Furono anni entusiasmanti, dove emergeva il rafforzamento dei rapporti umani, l'aiuto gratuito reciproco, allora predominante sul mero interesse economico".

Il presidente Baro, inoltre, nel suo intervento ha cercato di trasmettere "alla nuove generazioni presenti in cooperativa l'energia e l'entusiasmo per non aver paura di rischiare, guardando all'innovazione, cercando sempre di essere all'avanguardia, anche nel settore primario".

La cerimonia del 50esimo domenica è iniziata con la celebrazione della messa nella chiesa di Rai di San Polo di Piave da parte di mons. Ilario Antoniazzi, arcivescovo di Tunisi, molto legato al paese e alla cooperativa "Antica Torre", poiché originario di queste terre. Sono intervenuti alla manifestazione anche il sindaco di San Polo di Piave Vittorio Andretta, il direttore di Confcooperative Treviso Filippo Conte, il presidente di Azove (organizzazione produttori carni bovine venete) Fabio Scomparin, il direttore di Azove Giuseppe Borin.

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