Benetton Group: l’ultima assemblea di patron Luciano

Ultima assemblea in veste di presidente, martedì, per patron Luciano Benetton, che ha lasciato l’incarico al figlio Alessandro.

IN BARCA - Il presidente uscente di Benetton Group ha escluso di lasciare la presidenza per tornare alla politica: “Sarebbe un passo terribile", ha dichiarato.

"Io sto facendo il giro del mondo in barca – ha continuato Luciano – per cui continuo a fare questo lavoro che è abbastanza impegnativo, perché a volte affronto dei viaggi molto lunghi e anche faticosi".

CONSIGLIERE NON INVASIVO - E smentendo alcune voci sulla sua presidenza onoraria, Luciano Benetton ha dichiarato che, dopo la consegna del testimone al figlio Alessandro, non sarà "presidente onorario ma solo consigliere. Questo per mettere a disposizione l'esperienza, ma neanche troppo. Non voglio essere invasivo".

ALESSANDRO - Ai giornalisti che gli chiedevano un parere sulle difficoltà che potrebbe incontrare nuovo presidente, Luciano Benetton ha risposto con una battuta: “Parlo per me, se fossi nato ricco non avrei lavorato".

"Alessandro non nasce povero – ha proseguito – e per lui sarà molto più complicato. Anche lui ha qualcosa di speciale, non è fra coloro che lasciano andare le cose, probabilmente ha avuto l'istinto di prendere per tempo gli autobus e i treni che passavano. In questo momento - ha osservato – ha l'adrenalina oltre il limite, diciamo che non è pigro".

IMPRESE DIFFICILI - Luciano Benetton ha, infine, posto l'accento sulle difficoltà incontrate dai nuovi imprenditori: "Se penso a un giovane che deve avere una grande idea e trovare chi lo segue; se penso a un imprenditore che è in crisi perché non riceve i pagamenti e, se nonostante tutto ce la fa, trova lo Stato che gli dice 'il 50 per cento degli utili sono miei', riconosco che è una grossa perdita di entusiasmo".