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Economia Villorba

Per il Porto di Bari un software che controlla traffico e inquinamento grazie a Dba Group

L'azienda trevigiana, grazie ad "Ismael", ha ideato un programma capace di predire l’impatto ambientale delle attività logistiche. Tutto grazie a ricerca e inserimento di personale altamente specializzato nella sede di Lecce

VILLORBA Un software, denominato Ismael, capace di predire l’impatto ambientale delle attività logistiche, applicabile soprattutto nei porti. E’ stato progettato dal Dipartimento Ricerca & Sviluppo di DBA Lab SpA di Villorba nella sede di Lecce e presentato al finanziamento pubblico della Regione Puglia. Il software è stato ammesso a un contributo di 733 mila euro. Il progetto industriale ha un costo complessivo di un milione e 351 mila euro e sarà realizzato nei prossimi due anni nella sede DBA Lab di via Bachelet 23 a Lecce. L’attività è in corso di svolgimento da un anno con tecnici già assunti nella sede di Lecce. “Stiamo selezionando altre risorse tra ingegneri informatici e data scientist”, ha detto Francesco De Bettin, presidente di DBA Group, “per formare una bella squadra di personale altamente specializzato”.

Le potenziali applicazioni di “Ismael” sono i siti portuali e le filiere logistiche. Sensori distribuiti sul territorio raccolgono dati relativi alle condizioni meteorologiche, alle concentrazioni di sostanze inquinanti, al transito di veicoli nell’area d’interesse, e così via. Una piattaforma software, funzionante sulla base di paradigmi innovativi come l’Internet of Things e i Big Data, raccoglie i dati provenienti dai sensori e quelli generati da sistemi informativi portuali, come gli spostamenti delle navi. Il risultato è la creazione di sofisticati modelli in grado di predire i fenomeni studiati. “E’ così, Ismael predice il verificarsi di fenomeni ambientali diversi”, ha detto Francesco De Bettin, “e offre quindi la soluzione per ottimizzare l’attività portuale. Ciò è reso possibile dalla presenza di un centro di calcolo dedicato, presso il quale i modelli predittivi saranno addestrati ed eseguiti”.

“Ismael” è una assoluta novità sul mercato perché mette insieme i Big Data, la loro raccolta e la loro elaborazione con la rappresentazione per immagini del fenomeno monitorato. È possibile infatti vedere la banchina del porto con l’accumulo di container, la nave che sta arrivando e l’ingorgo provocato dal traffico o da un semaforo in tilt sull’arteria che deve essere percorsa dai camion in entrata o uscita dal porto. “Forse”, ha detto il presidente Francesco De Bettin, “occorre più fantasia per individuarne gli innumerevoli campi di applicazione che per progettare Ismael. Infatti si possono affidare a Ismael anche la predizione dei cedimenti di una trave su un viadotto autostradale, il calcolo dell’accumulo di sabbia che blocca l’accesso al porto e, in prospettiva, il monitoraggio di altri siti d’interesse”. Il progetto coinvolge importanti università e centri di ricerca nazionali e, grazie alla collaborazione con l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, verrà realizzato in forma sperimentale presso il Porto di Bari.

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