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Aumento dei prezzi dei fornitori e inflazione frenano la crescita delle imprese

Continua la grande difficoltà delle aziende nel reclutamento di lavoratori. Solo il 24% non ha aumentato i prezzi. Presentati i risultati dell'Osservatorio Congiunturale dell'Unione Provinciale Confcommercio che analizza le imprese del territorio trevigiano e fotografa l'andamento economico del settore terziario

La zavorra dell'inflazione, i suoi effetti sulla liquidità e la sempre maggiore difficoltà nel reclutare lavoratori sono le tre principali criticità che emergono con forza dai dati pubblicati oggi dall'osservatorio congiunturale dell'Unione provinciale Confcommercio. L'aumento dei prezzi dei fornitori sono un freno per la crescita di ricavi, margini e liquidità delle aziende che chiedono sempre più frequentemente credito alle banche (il 70% ha trovato risposta a questa domanda, tra questi il 26% ha chiesto liquidi per fare investimenti sulle proprie attività). Le conseguenze sul cliente finale sono sotto gli occhi di tutti ed emergono con forza nella ricerca: il 76% delle imprese è stata costretta ad aumentare i prezzi. Purtroppo risulta sempre più difficoltoso reperire lavoratori:il 70% delle imprese ha infatti incontrato criticità nel trovarli. Scorrendo la ricerca è senza dubbio preoccupante il seguente dato: il 38% delle aziende ha visto variare i propri ricavi e tra questi il 30,6% registra un calo sia dei ricavi che dei clienti.

«Nell’insieme il report dell’ultimo trimestre 2022 ci restituisce un terziario di mercato costituito da imprese mature, responsabili, resilienti e fiduciose verso il futuro, anche se inizia a farsi sentire la criticità dell’impatto della carenza di risorse umane, particolarmente in alcuni ambiti» così Dania Sartorato, Presidente dell’Unione provinciale Confcommercio «La maturità è dimostrata dall’evidente propensione agli investimenti, dall’autoriduzione dei propri margini (gli aumenti prodotti sono in larga parte inferiori a quelli subiti), a testimonianza, soprattutto per il commercio, della responsabilità verso il cliente finale. La crescita c’è, ed è dimostrato dall’aumento dei ricavi dei servizi, a conferma del trend già avviato da qualche anno nel settore. Chiama ad attente riflessioni invece la criticità del mercato del lavoro».

La conferenza stampa-7

La ricerca: focus su inflazione, liquidità e lavoro

Format- Research, per conto dell’Unione Provinciale Confcommercio e di Banca Prealpi SanBiagio, prosegue nel lavoro trimestrale di monitoraggio del sentiment delle imprese. Due gli aspetti affrontati nel focus di marzo 2023: la valutazione delle tensioni inflazionistiche e gli effetti sulla liquidità e la criticità dell’incontro tra domanda ed offerta di lavoro. Il campione intervistato è composto da 800 imprese e riguarda l’ultimo trimestre del 2022 con le proiezioni ed aspettative parametrate al 30 marzo.

Migliora l’indicatore relativo alla fiducia delle imprese del terziario della provincia di Treviso circa l’andamento dell’economia italiana. Migliora anche la fiducia circa l’andamento economico della propria attività economica. Migliorano i ricavi delle imprese, anche se il dato congiunturale di Treviso è inferiore rispetto al dato medio nazionale. Si mantiene pressoché stabile l’andamento dell’occupazione. In leggera crescita le previsioni per il prossimo trimestre. Prosegue la crisi delle imprese colpite dall’aumento dei prezzi praticati da parte dei fornitori. Stabile la capacità delle imprese del terziario di Treviso di far fronte al proprio fabbisogno finanziario. Si prevede un leggero miglioramento nei primi tre mesi dell’anno, anche se permangono le difficoltà a causa del persistere delle tensioni inflazionistiche. Aumentano le imprese del terziario di Treviso che hanno chiesto credito negli ultimi tre mesi. Il 70% di queste ha visto accogliere interamente la propria domanda di credito: il 26% delle imprese ha chiesto credito per effettuare investimenti. La percentuale alta di imprese che ha chiesto credito per fare investimenti è un segnale estremamente positivo. A seguito dell’aumento del costo dei fornitori: quasi il 76% delle imprese ha aumentato i prezzi di vendita, nella stragrande maggioranza dei casi gli aumenti sono stati inferiori rispetto all’aumento dei costi sostenuti a loro volta dalle imprese; un terzo delle imprese che aveva pianificato di effettuare investimenti nel corso del 2023 sarà costretto a rinunciarvi o a posticiparli;oltre un terzo delle imprese si attende una contrazione dei margini e il 20% una riduzione dei ricavi. Oltre il 70% delle imprese che hanno effettuato azioni di ricerca di nuovo personale nel corso dell’ultimo periodo ha riscontrato difficoltà nel reclutamento. Tali difficoltà hanno provocato una riduzione dei ricavi presso il 40% delle imprese. La riduzione media dei ricavi è stata del 19,5% per impresa.

L'osservatorio

«Dalla lettura dell'indagine emergono una serie di elementi di positività, che constatiamo anche noi, tramite il contatto quotidiano con famiglie e imprese del territorio trevigiano, ma che sono messe a dura prova dalle tensioni inflazionistiche e dai relativi aumenti dei costi» Francesco Piccin, Capoarea di Banca Prealpi SanBiagio «L'ossatura delle imprese del terziario però è solida, come si nota dalla stabilità nel far fronte ai fabbisogni finanziari. Ancor più rilevante è il dato relativo all'incremento delle richieste di credito nell'ultimo trimestre del 2022. Si conferma che, nonostante l'aumento dei tassi e l'incertezza del contesto macroeconomico, c'è una sostanziale continuità negli investimenti programmati, fiducia verso il futuro e che questa continua a trovare una pronta risposta da parte del sistema bancario. Gli Istituti che hanno saputo muoversi con prudenza in questi anni complicati, saranno anche quelli in grado di fare la propria parte per aiutare famiglie e imprese a navigare in acque difficili. Ancor di più, le Banche di Credito Cooperativo, caratterizzate da vicinanza e dialogo costante con il territorio e la Comunità, rappresentano un osservatorio privilegiato, in grado di fornire risposte concrete e sostegno reale».

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