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Economia

Cna: i confidi ancora centrali per l’accesso al credito delle imprese trevigiane

È quanto è emerso venerdì 7 luglio, a Villa Revedin, dove è presentato il volume, edito da De Bastiani Editore, sulla storia della Cooperativa di garanzia Canova promossa dall'associazione di categoria in occasione dei quarant’anni di attività

«I confidi hanno, come ruolo chiave, non solo quello di prestare garanzie ma di segnalare al sistema bancario e finanziario le imprese e i progetti d’impresa meritevoli, fornendo informazioni qualitative circa l’andamento delle aziende richiedenti, oltre a quello di aiutare le micro imprese ad intercettare quei fondi pubblici che consentono di accrescere la loro competitività.  Se vogliamo salvaguardare il nostro tessuto produttivo, il ruolo dei confidi dovrà essere sostenuto e valorizzato dal legislatore».

Lo ha affermato Rudy Bortoluzzi, direttore del Confidi Canova, durante il dibattito che si è tenuto  venerdì 7 luglio in occasione della speciale ricorrenza per i 40 anni del confidi Canova, promosso da CNA, avvenuta a Villa Revedin, con la presentazione del libro 1983-2023 Confidi Canova: una storia di eccellenza. 40 anni a servizio delle imprese, edito da De Bastiani Editore.

Canova è la società Cooperativa di garanzia collettiva fidi, promossa da CNA territoriale di Treviso che presta garanzie a favore delle imprese associate, al fine di consentire loro l’accesso al credito a tassi convenzionati ed agevolati. L’iniziativa di ieri, lungi dall’essere solo celebrativa di una lunga storia di servizio alle imprese, è stata anche l’occasione per fare il punto sulle problematiche delle imprese ad accedere al credito e sul ruolo dei confidi nell’aiutarle a reperire risorse vitali per il loro sviluppo.

«Le cooperative artigiane di garanzia come Canova, caratterizzate dal mutualismo con la messa in comune tra imprenditori di energie fisiche, intellettuali ed economiche, hanno reso possibile lo sviluppo del tessuto imprenditoriale del nostro territorio – ha spiegato Giovanni Napol, presidente della Canova -. Infatti artigiani, commercianti, piccole imprese, presi singolarmente, avrebbero avuto grossi, e purtroppo spesso insormontabili, ostacoli per avere accesso al credito».

Ma che ruolo potranno avere ancora nel futuro visto che oggi i confidi sono alle prese con le sfide poste dalle nuove normative europee e, soprattutto, dalla decisione dello Stato, nata con la pandemia, di fare direttamente da garante alle imprese attraverso il Fondo centrale di Garanzia?

A rispondere a questa domanda ci hanno appunto provato i principali contributors del volume: Francesco Jori, giornalista, Ferruccio Dal Lin, revisore legale di Canova scarl, Mario Borin, presidente di Sviluppo Artigiano scarl, Leonardo Nafissi, già direttore nazionale dei confidi Fedart, Rudy Bortoluzzi e Giovanni Napol.  

I lavori sono stati introdotti Luca Frare e Moreno De Col, rispettivamente presidente provinciale e regionale di CNA. Hanno portato il loro contributo l’assessore del Comune di Treviso Andrea De Checchi, ideatore di “TrevisoFund” nella precedente legislatura, e Mattia Panazzolo, direttore di CNA territoriale di Treviso. Erano presenti presidenti e direttori di banche locali (Bcc Pordenonese e Monsile, Banca Prealpi Sanbiagio, Centromarca Banca e Intesa Sanpaolo) e di confidi espressione di altre associazioni di categoria.

La risposta che è emersa dai vari interventi è che dei confidi c’è ancora un gran bisogno, tanto più d’ora in avanti che si prevede un lento ma inesorabile ritiro da parte dello Stato dal mercato delle garanzie (non più giustificabile ora che la pandemia è finita) e a fronte della riorganizzazione, nel segno della razionalizzazione, del sistema bancario che tende ad allontanare gli istituti di credito dai territori. 
 

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