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Economia

Rinnovo del contratto nazionale nel settore del legno-arredo, aumenti salariali per 20mila trevigiani

Aumenti in busta paga per abbattere la perdita del potere d’acquisto ed erogazioni una tantum. Dalla Pozza, della segreteria Fillea Cgil: «L’accordo raggiunto in tempi brevi va a garanzia dei redditi delle famiglie»

Effetti salariali positivi per una platea di circa 20mila lavoratrici e lavoratori trevigiani del comparto industriale del legno arredo 2023-25. Questo è il risultato del confronto serrato ma dai tempi brevi e della mobilitazione nazionale che ha visto impegnate le sigle sindacali di categoria e che ha portato, nei giorni scorsi, al rinnovo del CCNL di settore scaduto a dicembre 2022. 

A darne notizia Cristian Dalla Pozza della segreteria provinciale della Fillea Cgil di Treviso e componente della Delegazione Trattante nazionale che commenta: «Grazie a questo rinnovo contrattuale abbiamo dato risposte essenziali e tempestive al fine di garantire il recupero del potere d’acquisto, soprattutto considerato l’impatto pesante dell’inflazione dell’ultimo periodo sui salari. Per questo il lavoro negoziale si è principalmente concentrato sugli aspetti economici e ha raggiungo l’obiettivo di dare una boccata d’ossigeno ai redditi di circa 20mila trevigiani e dunque di reggere la domanda interna. Grazie al sostegno di lavoratori e lavoratrici e alla mobilitazione straordinaria di fine aprile, le aziende hanno compreso l'importanza di consolidare e confermare un modello contrattuale efficace».

 
 È stato confermato il modello “a doppia pista” varato nel 2016 e rinsaldato nel 2020. Previsti aumenti a parametro 140 (operaio di 5°) di 143 euro pari al 7,3% sui minimi, da subito, e di 600 euro una tantum, 300 a luglio 2023 (per arrivare a 8,7% pari a intera inflazione 2022 “IPCA non depurato”) e 300 euro nel 2024 per andare oltre l’inflazione. Garantendo così, con i secondi 300 euro, il principio anche della “produttività di settore”. Viene confermata poi la verifica ex post a gennaio 2024 per aumenti ulteriori a seguito dell’andamento dell’inflazione (con “IPCA non depurato” calcolato su valore punto cioè paga base, contingenza, ex edr e 3 scatti di anzianità). E a gennaio 2025 verifica identica per l’inflazione 2024.

 «Il settore del legno arredo nella Marca riveste ancora un ruolo chiave nell’economia, in termine di produzione e di occupazione - aggiunge Cristian Dalla Pozza della FILLEA CGIL di Treviso -. Era più che necessario in questa fase dare valore al lavoro, in difesa dall’inflazione, non intervenendo sulla parte normativa del CCNL ma destinando tutte le risorse disponibili a sostegno delle retribuzioni».

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