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Economia Montebelluna

Novità in Veneto Banca: l'istituto bancario cede le proprie quote di Banca Consulia

Sul caso è intervenuta anche la senatrice del PD Laura Puppato: "L'obiettivo ora è mantenere il marchio e la presenza territoriale di queste due importantissime banche"

MONTEBELLUNA Negli ultimi giorni la direzione di Veneto Banca S.p.A. ha comunicato che si è perfezionato il contratto di compravendita avente ad oggetto la cessione, a favore di Capital Shuttle S.p.A., dell’intera partecipazione detenuta in Banca Consulia S.p.A. (già Banca IPIBI S.p.A.) pari al 25,52% del capitale sociale di quest’ultima, a fronte del pagamento da parte di Capital Shuttle S.p.A. di un corrispettivo complessivo pari ad Euro 13.539.915,60. L’operazione si inserisce nell’ambito dell’attività di razionalizzazione delle partecipazioni di Veneto Banca ed avrà un effetto positivo sul CET 1 phase in del Gruppo stimato in circa 7 bps rispetto alla situazione al 31 dicembre 2016. 

"In queste ore il Consiglio dei Ministri deciderà il futuro delle popolari venete, l'obiettivo è quello di garantire le migliaia di clienti, obbligazionisti e dipendenti - lo annuncia Laura Puppato, senatrice PD socia di Veneto Banca che ha contribuito a ricapitalizzare nel giugno del 2016 - L’unica istituzione che ha ancora una volta un impegno serio e continuativo sul caso di Veneto Banca e della Popolare di Vicenza è il Governo, come già visto, prima con il salvataggio con il Fondo Atlante e ora con la facilitazione del passaggio a Intesa e l’assunzione su di sé degli NPL (non performing loans) attraverso la bad bank, unico modo per garantire che le banche possano provare a ricostruire la propria presenza sul territorio e sui mercati”.

Da parte del centrodestra e del M5S si è sfruttata la difficoltà di comprensione di un tema così difficile e complicato, per far passare anche questo intervento  di salvataggio come una ruberia, questo è chiaramente falsificare la realtà. Le banche sono andate in crisi perché per anni hanno prestato denaro a chi non poteva o magari neppure era tenuto a restituirlo, senza vincoli e senza firme, costruendo al contempo imperi finanziari che avevano la stessa solidità di castelli di carta. Quando il Fondo Atlante intervenne, il fallimento era un’ipotesi più che fondata, mentre oggi è stata sventata - ricorda la Senatrice - oggi con Intesta può iniziare un nuovo percorso e le battutine sul costo di un euro sono davvero fuori luogo, visto che non è il valore dell’acquisto della proprietà a determinare il futuro delle popolari, ma la loro capacità di creare un giro d’affari e Intesa, ricordo, dovrà metterci, nella migliore delle ipotesi, 1,2 miliardi di euro solo per l'ulteriore ricapitalizzazione, quindi, quanti oggi arricciano il naso e dicono che per un euro la comprano anche loro, rispondo di accomodarsi e presentare la propria offerta. Strano a dirsi ma sono gli stessi che hanno contribuito a spolparle le banche in questo periodo, creando condizioni di aggressione e di sfiducia che hanno allontanato investitori e clienti. Strano a dirsi, ma fuori dal Ministero non c’è la fila per quello che dovrebbe essere l’affare del secolo”.

L’obiettivo ora è mantenere il marchio e la presenza territoriale delle due banche, cosa che è possibile solo a determinate condizioni, la bad bank si assumerà gli oltre 15 miliardi di NPL dei due istituti, che potranno  comunque servire a costituire un tesoretto di un certo valore, da valutare in una forbice che può andare dal 10 al 50%, capace di far recuperare almeno in parte le perdite. L’operazione Veneto Banca e Popolare di Vicenza procede e sarebbe auspicabile da parte della Regione e delle opposizioni una fattiva collaborazione, almeno per non far prevalere la logica del muoia Sansone e tutti i Filistei” ha concluso.

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