Vittorio Marchi. Tra anima e paesaggio
Verrà inaugurata domenica 6 marzo alle ore 11.00 la mostra: “Vittorio Marchi. Tra anima e paesaggio”, ospitata nella prestigiosa Galleria 900 di Palazzo Sarcinelli a Conegliano. La mostra, programmata nel 2020 e più volte rinviata a causa della grave emergenza sanitaria, ha trovato finalmente attuazione.
Promossa dal Comune di Conegliano e dall’Associazione Nazionale Alpini Sezione di Conegliano, l’esposizione, curata da Lorena Gava, si compone di oltre 50 dipinti di varie dimensioni che mettono il luce tutta la grande abilità tecnica e stilistica di un pittore considerato un maestro dell’en plein air. Protagonista principale è il paesaggio dell’amata provincia trevigiana, le terre e le acque del Soligo, con le colline ricamate da piante e vigneti, oggi riconosciute patrimonio dell’Umanità. Gli alberi sono testimoni silenziosi di uno spirito nomade e solitario, perennemente teso alla conquista di folgoranti sensazioni interiori da trasmettere e rivestire di luce e pigmenti. La bellezza e l’incanto dei luoghi, ora celebrati dall’Unesco, sono palesi al nostro artista già all’inizio della sua carriera, tanto da essere eletti come spazio magico di ispirazione e invenzione, tradizione e ricerca. Ogni opera, da sempre, è un connubio di verità e immaginazione e il reale diventa il punto di partenza per un viaggio immaginifico del cuore e della mente, con l’occhio attento a guidare un pennello che scova dettagli inaspettati. La mostra, ideata per celebrare i 50 anni di pittura del maestro, è accompagnata da un nutrito catalogo che documenta l’intenso e quotidiano esercizio in oltre mezzo secolo di peregrinazioni “dentro” l’amatissimo paesaggio veneto.
La mostra sarà visitabile fino al 27 marzo nei seguenti giorni e orari:
venerdì: 15/19; sab-dom:10/12.30 – 15/19. Ingresso libero.
Nota biografica di Vittorio Marchi
Nato a Sernaglia della Battaglia (TV) nel 1946, si dedica alla pittura verso la fine degli anni Sessanta. Il pittore Ruggero Da Col, il più giovane allievo del noto maestro bellunese Luigi Cima (1860-1944), coglie in Vittorio Marchi particolari attitudini e gli elargirà i suoi insegnamenti fino al 1989, data della sua scomparsa.
Negli anni ’80 frequenta lo studio del maestro grafico Valentino De Nardo, da cui apprende le varie tecniche calcografiche e partecipa poi a un corso di nudo e di figura.
Gli anni a venire sono costellati di numerosi concorsi, premi e riconoscimenti. In cinquant’anni ha allestito oltre 100 mostre personali in Italia e all’estero, riscuotendo un notevole successo di critica e di pubblico.
Innamorato del paesaggio veneto, ancor oggi, instancabile e vulcanico, dipinge “en plein air”, girovagando continuamente alla ricerca di nuovi spazi e orizzonti.